
L'abbraccio tra Monni e Bugetti
Prato, 15 giugno 2025 – È iniziata la settimana più lunga per Ilaria Bugetti, sindaca di Prato. A dodici mesi esatti dalla sua elezione - la prima donna a guidare il Comune - si ritrova ora al centro di un’inchiesta per corruzione, con una richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla Procura di Firenze. Un terremoto giudiziario dalle conseguenze ancora tutte da misurare, che ha già scosso il clima politico della città e messo alla prova la tenuta del Partito Democratico locale.
Eppure, in questo contesto carico di tensione e incertezza, Bugetti ha scelto di non sottrarsi alla scena pubblica. Ieri mattina, con un sorriso misurato ma visibilmente provata, si è presentata all’inaugurazione del nuovo magazzino della Protezione civile. Un gesto che, più di ogni altro, racconta una volontà. “Massima fiducia nella magistratura”, ha ribadito ancora una volta ieri. “Sono a disposizione degli organi inquirenti e fiduciosa proseguo nel mio ruolo con dedizione”, ha ribadito. Nessuna dichiarazione ulteriore, ma una presenza che vale una presa di posizione: quella di chi non intende sottrarsi al confronto con la giustizia.
Presente all’inaugurazione anche l’assessora regionale Monia Monni, che ha voluto esprimere la propria vicinanza personale alla sindaca, ricordando il legame di amicizia che le unisce, ma ribadendo anche l’importanza di attendere gli sviluppi dell’inchiesta. Monni ha poi puntualizzato un elemento cruciale emerso nelle carte della Procura: il tema dello smaltimento e depurazione delle acque reflue. “C’è un accordo di programma molto datato tra Regione Toscana, Industriali e Comune – ha dichiarato – per intervenire e migliorare il sistema di depurazione del distretto tessile. Noi ci muoviamo, e ci siamo mossi, solo nell’ambito di quell’accordo che tra l’altro non nasce certo adeesso. Gli interventi sono sempre stati pensati per aiutare il sistema-distretto e l’ambiente”.
La sindaca ha già annunciato che giovedì si presenterà all’interrogatorio preventivo: 113 pagine di fascicolo da affrontare punto per punto. A quel colloquio è legata una decisione cruciale: il gip dovrà infatti stabilire se accogliere o meno la richiesta di misura cautelare. In ballo ci sono le dimissioni: al momento sono solo ipotesi, ma già se ne parla, sottotraccia.
Accanto a lei, all’inaugurazione, c’erano il vicesindaco Simone Faggi, gli assessori Benedetta Squittieri e Cristina Sanzò, l’assessora del M5S Chiara Bartalini, il presidente del consiglio comunale Lorenzo Tinagli, l’ex sindaco Matteo Biffoni e il vicepresidente di Alia Multiutility Nicola Ciolini. Una presenza compatta della giunta, che ha scelto la linea del silenzio, segno evidente del momento delicato. È stato Faggi a farsi portavoce della posizione ufficiale: “Proseguiamo nel nostro compito. Questo non intacca minimamente il lavoro amministrativo”.
Silvia Bini