
La famiglia Peruzzi al completo: i genitori Dino e Brunella con i figli Massimo e Paolo Pietro
Prato, 26 agosto 2025 – Un lunedì diverso dagli altri, dal spore nostalgico. Sessant’anni di storia racchiusi nel profumo di croissant appena sfornati. La di via Pistoiese, tra le insegne più amate di Prato, non ha riaperto le sue porte dopo la pausa estiva. Da ieri mattina, il bar fondato nel 1961 da Dino e Brunella Peruzzi è ufficialmente chiuso. Resta attivo solo il laboratorio, cuore pulsante della produzione artigianale che continuerà a rifornire bar, pasticcerie, supermercati e ristoranti della provincia. Pasticceria Peruzzi
“Non posso nascondere che oggi sia difficile per me”, dice Massimo Peruzzi, uscendo dal laboratorio di pasticceria. Il suo laboratorio dove è entrato alle 3 della notte. Mentre parliamo le sue creazioni sono pronte per essere distribuite, ma non più vendute al pezzo in via Pistoiese. La decisione è presa e non si torna indietro. “I miei figlio hanno intrapreso strade diverse, sono orgoglioso di loro anche se ammetto che mi avrebbe fatto piacere poter portare aventi l’attività di famiglia. Mi sono vicini, perché sanno che questo non sarà un periodo facile per me”, aggiunge. Una decisione sofferta, ma inevitabile. “Il motivo principale è l’età – spiega Massimo Peruzzi, 66 anni – mio fratello ne ha 70 e abbiamo fatto una vita di sacrifici. Senza ricambio generazionale è difficile gestire un bar che richiede 12-14 ore di lavoro al giorno. Abbiamo valutato la cessione, ma nessuna trattativa è andata a buon fine”.
E per scongiurare alcune voci che si erano diffuse in seguito all’annuncio della chiusura, Peruzzi precisa: “Non ho venduto ai cinesi, qualcuno lo ha detto, ma non è così. Abbiamo chiuso il bar, al momento è questa l’unica decisione, poi vedremo cosa sarà meglio fare”. Il personale che scarseggia, l’età che avanza e l’impegno costante che richiede un’attività al pubblico da gestire: “Non ci sono più gli incassi di una volta e le spese sono tante”. Una serie di fattori che hanno fatto maturare la scelta più difficile, ma anche quella migliore per la famiglia Peruzzi con la consapevolezza di un percorso compiuto. Peruzzi, finalista alla Coppa del Mondo del Panettone 2019 e al concorso ’Mastro Panettone’ 2020, è uno dei maestri dell’arte dolciaria italiana. Una vita cominciata in un piccolo garage, quando Dino e Brunella, negli anni del dopoguerra, trasformarono una passione in mestiere.
“Io e mio fratello siamo cresciuti tra farina e zucchero – ricorda – aiutavamo nostro padre la domenica, quando le famiglie pratesi venivano a fare colazione o a comprare il dolce per il pranzo. Tutto in questa pasticceria mi ricorda lui, soprattutto i ricciarelli che faceva a Natale, tutti identici, uno per uno”.
Il segreto della Pasticceria Peruzzi è sempre stato questo: la cura maniacale per la qualità e l’attenzione ai dettagli. La sveglia suonava alle tre del mattino, a Natale anche prima, per iniziare le preparazioni. Dino ha lavorato fino a 92 anni, trasmettendo ai figli non solo i segreti del mestiere, ma anche il valore dell’impegno e della costanza. Con il passare degli anni, Massimo ha portato innovazioni senza tradire la tradizione: torte, biscotti, cioccolate e panettoni che hanno fatto scuola.
Sui social, dopo l’annuncio della chiusura, sono arrivati centinaia di messaggi di affetto, ricordi e ringraziamenti: “Ho letto i tanti commenti delle persone e non nascondo di essermi emozionato tanto, alcuni mi hanno fatto venire la pelle d’oca. Che dire? Grazie a tutti”. Resterà il laboratorio, ’dietro le quinte’, ma via Pistoiese perde una delle ultime bandiere italiane del quartiere. La vetrina della pasticceria non accoglierà più i clienti per colazioni, merende o cabaret di paste, ma il suo nome continuerà a vivere nel laboratorio, nelle scuole di pasticceria, e nei locali che serviranno i dolci firmati da Massimo Peruzzi.