
Massimo Peruzzi nel suo laboratorio di pasticceria
Prato, 25 agosto 2025 – Da stamattina la pasticceria Peruzzi in via Pistoiese 301 non riaprirà, come sarebbe stato previsto, dopo la pausa delle ferie estive. Resta in funzione il laboratorio ma il bar, fondato nel 1961, non ci sarà più per deliziare i pratesi con le colazioni, gli spuntini, le merende all’uscita da scuola e per fornire quei dolci, i vassoi “cabaret” di paste e bignè che hanno accompagnato tante cene e pranzi della domenica in famiglia. Massimo Peruzzi e il fratello Piero hanno preso una decisione che è stata molto sofferta: dire addio al negozio e proseguire solo con l’attività del laboratorio.
La pasticceria, fondata dai loro genitori Dino e Brunella (e a parlarne, ieri al telefono, Massimo si commuoveva pensando alla tradizione di famiglia, ndr) ha fatto la storia dell’arte bianca a Prato e non solo.
Massimo è stato, infatti, finalista della Coppa del Mondo del Panettone 2019, finalista Mastro Panettone 2020 e finalista del concorso “Bona” per la miglior Colomba Tradizionale. E in via Pistoiese, nota anche come la Chinatown pratese, si spegne un’altra insegna italiana, tra le poche rimaste. Questa volta non per la crisi ma per motivi anagrafici e di mancanza di ricambio generazionale.
“Il motivo principale – spiega Massimo Peruzzi – è la nostra età: mio fratello ha 70 anni, io 66 e abbiamo fatto una vita di sacrifici. Inoltre nostri figli hanno preso altre strade professionali, due operai sono andati in pensione, un altro è andato via e la gestione di un bar richiede 12-14 ore di apertura al giorno. Oltretutto, il lavoro non è più quello di 10/15 anni fa e nei calcoli va considerato. Rimarrà attivo soltanto il nostro lavoro ’dietro le quinte’ nel laboratorio, lato ingrosso e distribuzione e quindi i nostri prodotti saranno ancora in circolazione in bar, pasticcerie, ristoranti della provincia. Abbiamo avuto diverse trattative per la cessione del bar ma nessuna di queste è andata a buon fine. Oggi non è semplice gestire, oltre al lavoro in laboratorio, un locale che richiede numerosi dipendenti”.
Massimo Peruzzi – che è anche presidente della categoria alimentazione di Confartigianato Imprese Prato – ha comunicato questa decisione sulla pagina social della pasticceria ed è stato come un fulmine a ciel sereno per la clientela: centinaia i commenti, i saluti, le manifestazioni di affetto. Peruzzi continuerà a insegnare alla scuola di pasticceria a Prato perché ama questa città e tutte quelle iniziative dove i dolci sono protagonisti e la sua “firma” resta impressa nella storia del commercio insieme a quella di Mannori, Sacchetti e di altri validi colleghi.
“In questi anni – aggiunge – ho trascurato anche la famiglia, i figli, ora sono anche nonno da pochi mesi ed è giunto il momento di mettere un punto e godermi una merutata pausa circondato dai miei affetti più cari”.
“Un immenso grazie a Prato – conclude il messaggio sui social di Massimo e Piero - ai nostri clienti affezionati e a chi è passato anche solo occasionalmente. Grazie ai collaboratori e ai fornitori che hanno fatto parte di questo viaggio”.