
La Nazione tra gli aspiranti allievi della prestigiosa scuola di formazione. In palio, nella prima giornata di selezioni, 14 posti per il corso. di ingegneria industriale e dell’informazione. Conosciamoli da vicino.
di Mario FerrariPISACentodiciotto. È il numero dei ragazzi e delle ragazze che ieri mattina si sono presentati ai cancelli del Polo Porta Nuova per affrontare la prima prova scritta di ammissione alla Scuola Superiore Sant’Anna. In palio ci sono quattordici posti per il corso in Ingegneria industriale e dell’Informazione, e per conquistarli i candidati sono arrivati da tutta Italia: qualcuno accompagnato dai genitori, qualcuno insieme agli amici, altri da soli, con lo zaino sulle spalle e i libri ripassati fino all’ultimo momento. L’atmosfera davanti alle aule era quella dei giorni d’esame: voci basse, sguardi concentrati, fogli sparsi per un ultimo ripasso e, soprattutto, una grande speranza per il futuro. "La Sant’Anna offre tantissime possibilità e spero di poter entrare a far parte di una realtà tanto prestigiosa- sono le parole di Angela, arrivata da Lecce - il mio obiettivo in futuro è di lavorare in aziende che sviluppino arti robotici per aiutare le persone e questo è il posto giusto".
Da un estremo d’Italia all’altro ma con la stessa idea Beatrice Napol, di Pordenone, che vuole "passare il concorso di ingegneria elettronica nella speranza di lavorare in futuro nel campo della robotica. La Sant’Anna sarebbe un sogno". Tra i candidati di ieri c’è anche chi ha avuto modo di conoscere la Scuola da vicino, restandone affascinata. È il caso di Dorotea, dalla provincia di Torino, che l’anno scorso aveva partecipato alla ‘Scuola d’orientamento’, l’occasione di avvicinamento alla realtà accademica per i giovani del quarto anno delle scuole superiori. "Mi sono innamorata della convivialità nell’ambiente, dei benefici che vengono offerti agli studenti e non potevo non provare il concorso qui. Per non parlare di un’opportunità della formazione di altissimo livello, nettamente superiore alle altre".
Opinione simile quella di Camillo, da Isernia, che crede "nelle possibilità che può offrire la formazione in una scuola di tale prestigio e tale esclusività, avere accesso ai pochi posti a disposizione significa avere una corsia privilegiata per il futuro. Vorrei entrare alla Sant’Anna per occuparmi di intelligenza artificiale e medicina in aiuto alle persone".
Lorenzo Gianbarbara, anche lui dalla provincia di Isernia, ha scelto il Sant’Anna perché, "oltre all’ottima reputazione della scuola nel settore medico, credo sia la realtà più bella per i miei obiettivi. Pisa e in special modo la Sant’Anna sono autorità nel settore delle protesi, che è quello dove vorrei lavorare, ed essere qui vuol dire inseguire il mio sogno fin da piccolo".