
Lorenzo Cominelli e Federico Andrea Galatolo con Abel
Pisa, 22 agosto 2025 – “Il nostro obiettivo è creare intelligenze artificiali capaci di leggere le emozioni e instaurare rapporti autentici con le persone, basati sulla fiducia reciproca. La voce sintetica che abbiamo sviluppato è il primo passo verso questa visione di un’intelligenza artificiale del futuro, libera e con l’essere umano al centro”. Così Cartesia, neonata spin-off dell’Università di Pisa pensata dai creatori del robot umanoide Abel, presenta Azzurra, il sintetizzatore vocale del futuro. Una voce naturale, espressiva e calda, con una dizione perfetta, che si pone l’obiettivo di restituire un dialogo autentico ed emotivo. “Si tratta – sono le parole dell’amministratore delegato di Cartesia Lorenzo Cominelli e del direttore tecnico Federico Andrea Galatolo – di uno strumento empatico e accessibile a tutti, che darà ai robot del futuro un calore umano e un rapporto di fiducia reale”.
Cominelli e Galatolo, perché avete creato Azzurra?
“Perché è uno step fondamentale per portare avanti la nostra missione. Con Cartesia vogliamo sviluppare un’intelligenza artificiale umanizzata che possa entrare in sintonia con le persone e, soprattutto, libera dal controllo di enti terzi. Per farlo serve instaurare fiducia, e la voce è la chiave”.
Qual è il vantaggio principale di questo sintetizzatore?
“Rispetto agli altri text-to-speech (tecnologia che converte il testo scritto in voce parlata) che uniscono testo e audio in un unico addestramento, noi abbiamo introdotto una fase preliminare: l’algoritmo ha imparato prima i fonemi più semplici, selezionando solo gli audio con il timbro più caldo e naturale. Solo dopo abbiamo avviato la seconda fase, adattando la voce a combinazioni fonetiche più complesse”.
Questo cosa comporta?
“Che Azzurra non imita soltanto il linguaggio umano, ma ne ripercorre lo sviluppo, raggiungendo una qualità espressiva unica. E sa modulare le risposte in base al contesto, persino con sensibilità verso chi soffre”.
E pensate che possa bastare perché le persone si fidino?
“Il punto fondamentale è la trasparenza. I nostri sistemi avranno sempre un controllo locale, nelle mani dell’utente, senza possibilità di manipolazione da parte di stati, aziende o terzi. Altri progetti stanno sviluppando robot marionette, noi vogliamo l’opposto: un equilibrio tra autonomia e libertà dell’utente”.
Azzurra è la ‘voce perfetta’ per l’automa perfetto?
“Esattamente. Sarà la voce del nuovo Abel”.
State costruendo un nuovo umanoide?
“Tra la fine del 2025 e l’inizio del 2026 completeremo un nuovo Abel: un sistema Made in Pisa che potrà rivaleggiare – e forse superare – le grandi aziende, soprattutto per la comprensione degli umani”.
Le macchine riusciranno mai a comprendere davvero gli uomini?
“Questa è la nostra missione per la robotica del futuro: centrata sull’essere umano, libera da manipolazioni esterne e interamente sotto il controllo dell’utente. Solo così i robot potranno davvero diventare un supporto concreto alle persone”.