
Festa per il centenario della licenza concessa dalla regina Elena di Savoia a Emma Antonelli, bisnonna di Sandro, l’attuale gestore. Ma sono anche 200 anni degli Antonelli a San Rossore.
di Renzo CastelliPISA
"Poldino", il popolare ristorante di San Rossore noto in tutta Italia, ha festeggiato i cento anni. Più esattamente ha festeggiato il centenario della licenza che in data 8 settembre 1925 la regina Elena di Savoia concesse a Emma Antonelli, la bisnonna dell’attuale gestore, per aprire una ‘dispensa’ dove si vendeva tutto ciò che poteva servire a una piccola comunità, compresi ovviamente i generi alimentari. Emma aveva la sua bottega accanto alla chiesa, sul lato sinistro di quel monastero che, bombardato nel 1944, oggi non è più esistente. Da quella licenza è disceso tutto il resto, fino al presente. E ieri questo incredibile centenario è stato festeggiato da Sandro Antonelli, ultimo rappresentante di questa famiglia che alle Cascine Vecchie di San Rossore gestisce il ristorante "Poldino".
A celebrare un centenario così significativo autorità ed amici. Significativa la presenza molto partecipe dell’Associazione Commercianti, rappresentata dal presidente Stefano Maestri Accesi mentre il direttore Federico Pieragnoli, presentando l’incontro, ha saputo dare alla celebrazione il significato dell’evento storico. Fra i numerosi intervenuti, il sindaco Michele Conti, il presidente dell’Ente Parco, Lorenzo Bani, Federico Eligi in rappresentanza del presidente della Regione, Valter Tamburini, presidente della Camera di Commercio, Antonio Giuntini, storico presidente del Circolo ricreativo di San Rossore, Nicola Piegaia, anima del Royal Hotel Victoria, Alessandro Moretti, autore di un piccolo quanto pregevole saggio sulla famiglia Antonelli.
Prima della consegna di una serie infinita di targhe e di encomi, che testimoniano la popolarità di "Poldino", sono intervenuti lo stesso Sandro Antonelli e moglie Anna Lia. Non è mancato, fra gli intervenuti, chi, parlando di "Poldino", ha raccontato anche San Rossore, un luogo bellissimo nella sua integrità come oggi neppure si può immaginare per la scomparsa o l’abbandono di troppi luoghi rimasti ormai soltanto della memoria: il monastero, la villa reale, lo chalet del Gombo, le case di Poldo, la Palazzina, Palazzetto, la Scaletta...
La famiglia Antonelli era giunta a San Rossore, provenendo dai possessi granducali di Poggio a Caiano, nel 1824, quindi 201 anni fa. Il personaggio che salì agli onori delle cronache fu il popolare Poldino, pescatore della regina Elena, che si acquartierò in una delle case di Boccadarno. Quelle case sono state da molti anni inghiottite dal mare che è avanzato verso le lame. Poldino svolse per tutta la vita la funzione di guardiano delle cateratte e di pescatore di cèe che poi venivano inviate al Quirinale.
Il figlio di Poldino, Fernando, entrò in Marina ma morì nel 1937 dopo aver sposato Emma alla quale la regina Elena aveva consentito già dal 1925 di aprire la ‘bottega’ a Cascine Nuove. Le distruzioni della guerra determinarono molti spostamenti del servizio offerto da Emma fino alla definitiva destinazione di Cascine Vecchie dove il figlio Poldino e poi il nipote Sandro, l’attuale gestore, hanno abbellito il ristorante rendendolo un punto di richiamo per gli amanti della tradizione culinaria. Ma un po’ anche della storia di San Rossore che all’interno, con un po’ di fantasia e tanta cultura, ancora vi si respira.