Anche quest’anno Giovanni Sani, titolare del ristorante La Tortuga, sarà tra i protagonisti della Cena sul Ponte di Mezzo. Quale sarà il vostro contributo? "Ci occuperemo di cucinare una parte del primo e una parte del secondo. Realizzeremo una salsa che arricchirà la semisfera di riso con crema di zucchine e un cuore morbido di caciottina del Parco, adagiato su uno specchio di pomodoro pisanello".
E per il secondo piatto? "Cureremo il contorno del filetto di maialino. Useremo ovviamente tutti prodotti locali, a chilometro zero, e ingredienti che rappresentano l’identità del nostro territorio".
Da quanto tempo partecipa alla Cena sul Ponte? "Dal 2019, ormai sei anni fa. Tutto è iniziato quando sono stato contattato da alcuni colleghi ristoratori che volevano creare un’aggregazione tra noi professionisti. Ho sempre auspicato maggiore collaborazione tra cuochi e la valorizzazione della cucina e del territorio, quindi ho accettato subito. Grazie a questo evento possiamo dire: noi siamo i ristoratori pisani che lavorano per promuovere cucina e prodotti locali".
Com’è il rapporto tra voi ristoratori coinvolti? "Direi quasi fraterno. Mi piace moltissimo l’aspetto umano che si è consolidato negli anni e quella sensazione, a fine evento, di aver costruito qualcosa di bello insieme".
Cosa apprezza in particolare dell’evento? "L’atmosfera unica creata da uno scenario meraviglioso. Godersi il tramonto e mangiare sui lungarni più belli del mondo, proprio sopra l’Arno. È un evento unico e irripetibile in Toscana, ed è un grande onore farne parte".
Cucinare sul Ponte, però, non dev’essere semplice. "All’inizio è stata una sfida, ma con il tempo è diventata un’abitudine. E, me lo lasci dire, con pioggia o con sole, ogni edizione regala un risultato meraviglioso. Anche perché, nei momenti più complessi, cresce l’unione e la capacità di affrontare insieme gli imprevisti tra noi ristoratori".
Mar.Fer.