Matteo Cappelli
Cronaca

Siena, chiudono tre negozi storici: “Mai vista una stagione così”

L’Atelier Emè, Zeta Shoes e Nick Art, con le prime due botteghe situate in via Montanini e la terza in via dei Rossi. Nel mirino l’organizzazione degli eventi e la mancanza di parcheggi. “Il turismo delle infradito non porta ricchezza”

Le botteghe senesi si ritrovano a fare i conti con la crisi del commercio e del turismo

Le botteghe senesi si ritrovano a fare i conti con la crisi del commercio e del turismo

Siena, 9 settembre 2025 – Un amaro fine stagione per le botteghe senesi che purtroppo si ritrovano a fare i conti con la crisi del commercio e del turismo che sta colpendo non solo la nostra città. Riflettori sul centro storico dove ci sono tre negozi che chiuderanno nei prossimi giorni: L’Atelier Emè, Zeta Shoes e Nick Art, con le prime due botteghe situate in via Montanini e la terza in via dei Rossi.

“La città, per quanto riguarda la crisi, ha seguito il trend nazionale e mondiale, però posso dire che lavoro nel centro storico da 25 anni e la città non è più vissuta come una volta” sono le parole di Andrea Leonardi titolare del negozio Zeta Shoes in Via Montanini. “Se non vivi la città – continua – non vivi il negozio e alla fine non c’è nemmeno più la sicurezza, perché meno gente c’è per le vie del centro, meno la città è sicura, nemmeno i locali ci sono più. Per tutti gli abitanti della città non ci sono progetti, non c’è programmazione anche a livello di sicurezza è un problema. Mio figlio ha 12 anni e devo raccomandarmi di stare attento quando esce perché soprattutto d’inverno la città è vuota. A volte io e mia moglie ci siamo ritrovati da soli per strada, poca gente a giro ma soprattutto pochissimi senesi, penso vada rivitalizzata la città, dobbiamo trovare anche una mentalità nuova, un po’ più aperta che purtroppo a Siena non c’è”. Un problema che riguarda tre negozi molto vicini tra loro, ma che interessa l’intera città: “Sì, un problema cittadino. C’è anche da dire che non è cambiata solo la città, ma anche il commercio”. E arriva la stoccata all’amministrazione: “Il Comune doveva salvaguardare il centro storico, perché la verità è che hai tante cose ma non porti la gente a vederle. Manca una programmazione natalizia, che però va fatta uscire quasi un anno prima e soprattutto va saputa fare, non che si trovano tre bancarelle casuali in una piazza – continua il commerciante – potrei fare tanti esempi, come Lucca e Colle Val d’Elsa dove fanno un sacco di iniziative e fanno popolare il luogo”.

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“Il mio futuro? Io sono sempre stato un creativo, un estroso, quando ho aperto il negozio l’ho fatto perché mi piaceva – risponde Andrea con una punta di rammarico –. Ho tanti progetti, non per ultimo ho fondato un’associazione dilettantistica con Daniele Gastaldello, ex giocatore del Siena e di Serie A e abbiamo organizzato i camp estivi per i bambini, tra l’altro un grande successo visto che erano presenti in più di duecento. Un progetto di sviluppo per i giovani, basato su sport e socialità”.

Stesso destino ha il negozio di arte moderna Nick Art di proprietà di Niccolò Vivarelli che cambia location, spostandosi dal centro storico alla località la Ripa.

“Abbiamo deciso con molto rammarico di dovere andare via, non è possibile continuare così, Via Dei Rossi sta facendo la fine di Via Montanini - afferma Oliviero Vivarelli babbo di Niccolò - come negozi presenti nella Via siamo rimasti in pochi, dopo di che ristoranti e bar, una città che sta morendo lentamente. Non c’è un’iniziativa ed è anche difficilissimo arrivare in centro, non ci sono parcheggi, e quelli che ci sono costano tantissimo”. Anche Vivarelli è molto amareggiato soprattutto perché non si sente in qualche modo tutelato dalle scelte del Comune: “Non si vedono e non si sentono quelli del Comune - continua Oliviero - ormai gli unici eventi sono quelli ciclistici, per il resto nulla. Una città che ha tanto da dare e che non riesce a sfruttare ciò che ha”. Critico anche sulla programmazione: “Una programmazione che non viene eseguita correttamente – continua il commerciante – quando c’è stato il concerto di Giusy Ferreri, io me ne sono accorto perché sono passato da lì con il furgone ed ho sentito le prove audio”. Guardando al futuro, tanto scetticismo: “Se non verrà fatto qualcosa – dice Vivarelli – la situazione continuerà a peggiorare, e questo si può notare anche dalle iscrizioni perennemente in calo dell’Università. Un ragazzo di 20 anni, giustamente, vuole anche un po’ di sfogo, cosa che a Siena oggi non c’è”. Una stagione quella estiva, che ha portato pochi frutti: “Io lo chiamo il turismo delle ciabatte, infradito, bottiglietta d’acqua e panino, stanno due tre ore e poi vanno via. Non ho mai visto una stagione estiva così”.