PAOLA TOMASSONI
Cronaca

Endometriosi alla svolta. Nuovi profarmaci per una terapia efficace

"PEACE è l’acronimo di ’Prodrugs treatment for Endometriosis And women’s well-being CarE’. L’obiettivo è sintetizzare profarmaci che siano in grado di...

"PEACE è l’acronimo di ’Prodrugs treatment for Endometriosis And women’s well-being CarE’. L’obiettivo è sintetizzare profarmaci che siano in grado di...

"PEACE è l’acronimo di ’Prodrugs treatment for Endometriosis And women’s well-being CarE’. L’obiettivo è sintetizzare profarmaci che siano in grado di...

PEACE è l’acronimo di ’Prodrugs treatment for Endometriosis And women’s well-being CarE’. L’obiettivo è sintetizzare profarmaci che siano in grado di liberare la molecola attiva soltanto in presenza di caratteristiche tipiche di quelle proliferazioni cellulari anomale caratteristiche dell’endometriosi, valutarne l’attività biologica ex-vivo e parallelamente studiare l’impatto sociale di nuove terapie mirate sulla qualità della vita delle donne attraverso interviste e questionari", inizia così la professoressa Elena Cini a spiegare il progetto di ricerca dell’area delle scienze sperimentali di cui è coordinatrice all’Università di Siena.

Ci spieghi il progetto? "L’endometriosi è una malattia infiammatoria cronica ormone-dipendente che consiste nella presenza di tessuto endometriale all’esterno dell’utero (unica sede in cui invece dovrebbe trovarsi). Quest’anomala proliferazione di cellule causa dolore pelvico (talvolta talmente forte da impedire lo svolgimento di attività anche molto semplici) e infertilità. Attualmente il trattamento prevede l’utilizzo di farmaci antinfiammatori non steroidei (cosiddetti FANS) e la somministrazione di ormoni; quest’approccio terapeutico è però associato ad un’alta percentuale di fallimento e ad effetti collaterali che nel tempo portano la donna alla sospensione della terapia per scarsa tollerabilità, questi ultimi legati principalmente alla scarsa selettività e alla elevata durata del trattamento. L’idea è quella di modificare tali farmaci creando dei derivati (profarmaci) che siano in grado di rilasciare la molecola attiva solo quando e dove serve, aumentandone quindi potenza ed efficacia e limitandone gli effetti collaterali; e valutando contemporaneamente l’impatto che questo potenziale nuovo approccio terapeutico potrebbe avere".

Durata e modalità della ricerca? "Il progetto ha una durata di due anni e vede coinvolti la sottoscritta, con le professoresse Lucia Lazzeri e Alessandra Romano e tre dottorandi attualmente presenti nei nostri tre gruppi di ricerca; sarà inoltre possibile stanziare nuove borse per l’assunzione di altro personale grazie al finanziamento ricevuto. Il mio gruppo si occuperà della progettazione e della sintesi dei profarmaci; il gruppo della professoressa Lazzeri si occuperà del prelievo dei tessuti sulle cui colture cellulari verranno effettuati i test in vitro e il gruppo della professoressa Romano si occuperà degli studi socio-pedagogici".

Ci sono già risultati, evidenze? "Ad oggi non vi è letteratura relativa a ricerche su profarmaci selettivi nell’endometriosi e il protocollo attuale si basa ancora sull’utilizzo di FANS, terapie ormonali e chirurgia. Il progetto rappresenta pertanto una novità assoluta nel trattamento di questa patologia e la natura multidisciplinare dello studio rappresenta un’ulteriore peculiarità, sottolineata anche dal Comitato Etico di Ateneo che ha espresso complimenti per la sua rilevanza".