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Perturbazione atlantica in arrivo, c’è la data. Il mare caldo preoccupa: “Rischio fenomeni estremi”

I mari ancora caldi forniscono energia in più all’atmosfera, aumentando la possibilità di temporali intensi in Toscana, soprattutto nel mese di ottobre. Facciamo il punto con Bernardo Gozzini, direttore del consorzio Lamma

Perturbazione atlantica in arrivo, c’è la data. Il mare caldo preoccupa: “Rischio fenomeni estremi”

Firenze, 17 settembre 2025 – Mari sempre più caldi e atmosfera carica di energia aumentano il rischio di eventi estremi in autunno. A fare il punto della situazione è Bernardo Gozzini, direttore del consorzio Lamma, centro di monitoraggio meteorologico e ambientale della Toscana.

Direttore, dobbiamo esser preoccupati in vista dell’autunno?

“Il dato certo è che arriviamo da mesi in cui i mari si sono surriscaldati, accumulando una grande quantità di energia. Questo calore in eccesso si traduce in maggiore evaporazione e quindi in più umidità nell’atmosfera. Quando arrivano le perturbazioni atlantiche tipiche delle stagioni di passaggio, questo surplus di energia e umidità può sfociare in temporali molto intensi”.

Che cosa ci dicono i dati più recenti?

“Grazie a Copernicus, il programma europeo di osservazione della terra, sappiamo che ormai da tre anni gli oceani presentano temperature medie nettamente sopra la norma. Nel 2023 e nel 2024 sono stati registrati valori record, con temperature medie globali dell’oceano oltre i 20,6 gradi e punte che hanno superato i 21 gradi. Si tratta di anomalie che possono sembrare piccole, 0,4 gradi in più in media, ma che su scala planetaria sono enormi”.

Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma
Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma

Quali aree sono più colpite da queste anomalie?

“Nell’emisfero boreale si osservano scostamenti anche di 4-5 gradi sopra la media. L’oceano Pacifico, dalla costa asiatica fino a quella americana, è un’unica distesa di acque molto più calde del normale. Anche il nord atlantico presenta anomalie forti, così come i mari intorno alla Groenlandia e alla Norvegia. E il Mediterraneo non fa eccezione”.

E per noi cosa significa avere un Mediterraneo così caldo?

“In questo momento abbiamo mari con 2 gradi in più rispetto alla media: dal Tirreno intorno alla Sardegna, al Mar Ionio, all’Adriatico. Solo il tratto tra Francia e Liguria risulta leggermente più fresco. Questo significa ‘più energia a disposizione per i fenomeni atmosferici’, che possono trasformarsi in piogge abbondanti e temporali intensi. In Toscana la situazione è ancora più complessa: abbiamo zone come le Apuane dove piove oltre 2400 mm all’anno e aree come il grossetano dove se ne registrano appena 600. È chiaro che con un’orografia così varia gli effetti delle perturbazioni possono essere molto diversi e anche più pericolosi, come tra l’altro abbiamo recentemente visto all’Elba e a Massa Carrara”.

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Quali sono i mesi più critici?

“Sicuramente l’autunno, e in particolare ottobre. È il mese in cui la transizione stagionale si fa più marcata e le perturbazioni trovano un mare ancora caldo, pronto a rilasciare energia. È la combinazione perfetta, purtroppo, per fenomeni intensi e persistenti”.

Ci sono già segnali a breve termine?

“Dalla serata di domenica 22 settembre e per buona parte di lunedì 23 ci aspettiamo il passaggio di una perturbazione atlantica. Va ancora valutata l’entità, ma potrebbe dare origine a piogge e temporali localmente anche intensi sulla Toscana e su altre regioni italiane”.

Monitoraggio da satellite del 13 settembre scorso
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