
Le operazioni di posizionamento di uno dei due reef ecosostenibili all’interno della baia di Santa Teresa
Lerici, 25 settembre 2025 – La smart bay di Santa Teresa fa un tuffo nel futuro. Sono stati installati in mare i primi due reef artificiali per favorire il ripopolamento di un mollusco autoctono con potenziale filtratore, l’ostrica piatta (Ostrea edulis), utile per rigenerare ambienti marini, tutelare la biodiversità e regolare il clima contrastando gli effetti antropici diretti e quelli indiretti del cambiamento climatico. Un primo passo che dà ufficialmente il via al progetto Pnrr Raise1 condotto da Enea in collaborazione con la Cooperativa di Mitilicoltori Associati, il Comune di Lerici, il Dipartimento Dicam dell’Università di Bologna e la Scuola di Mare che si occupa di risanare aree portuali con soluzioni rigenerative nature based.
I due reef progettati da Enea e costruiti in cemento certificato e compatibile con l’ambiente marino dall’azienda D-Shape, sono stati installati grazie all’intervento dei palombari del Comsubin insieme alla ditta Submariner. A ottobre, sui due blocchi in mare verranno posizionati gusci di ostriche e cozze provenienti da scarti della filiera della molluschicoltura, contribuendo così a creare un habitat ancora più favorevole alla colonizzazione anche di molte altre specie.
E’ un sogno che si realizza per Paolo Varrella, presidente della Cooperativa di Mitilicoltori Associati, nonché uno dei più importanti allevatori di ostriche: “E’ la concretizzazione di un lungo percorso all’interno della smart bay di Santa Teresa e che concilia due aspetti in piena linea con i valori della Cooperativa: il ripopolamento delle popolazioni autoctone di ostrica piatta e l’incremento della biodiversità del nostro mare”. A entrare nel merito del funzionamento dei reef è Chiara Lombardi, responsabile del Laboratorio Enea di Biodiversità e servizi ecosistemici: “I reef creati da queste ostriche aumentano la biodiversità agendo sulla produttività degli ecosistemi costieri; inoltre, favoriscono la pulizia dell’acqua grazie alla loro capacità filtrante. Questa specie è inoltre un’importante fonte di cibo e la sua coltivazione è una tra le attività più sostenibili del mare”.
Il team si prepara ora a realizzare altri tre reef, utilizzando esclusivamente una miscela appena messa a punto e basata su scarti della mitilicoltura, “secondo i principi dell’economia circolare” puntualizza Cristian Chiavetta, responsabile del Laboratorio Enea Strumenti per la sostenibilità e la circolarità dei sistemi produttivi e territoriali. Ci sarà da attendere per valutare gli effetti concreti del progetto apripista di rigenerazione e tutela della baia che si vedranno sul lungo termine.
Ilaria Vallerini