
Firenze sta cambiando e nei prossimi anni potrebbe perdere diversi abitanti
Firenze, 17 giugno 2025 – Allarme fuga dei residenti a Firenze: secondo le ultime proiezioni di Vincenzo Freni – fondatore dell’omonimo istituto di ricerche di marketing fiorentino – emerge che ne 2035 la città potrebbe calare sotto l’emblematico limite dei 300mila abitanti: meno di quanti ne ha attualmente Bari, più o meno la popolazione di Catania o di Verona per intendersi.
Una tendenza quindi condivisa con molte altre città italiane simili a Firenze per dimensioni e popolazione fatta eccezione per Bologna che, caso strano, dopo decenni in cui era praticamente appaiata al capoluogo toscano in termini di numeri oggi lo ’stacca’ di quasi trentamila unità sfiorando i 400mila residenti.
“I dati parlano chiaro: da 458mila abitanti del 1971 siamo passati ai circa 363mila attuali. Secondo le proiezioni statistiche, nel 2035 saremo sotto la soglia dei 300mila, per la precisione 297.454 abitanti”, annuncia l’esperto in un post pubblicato su Facebook, allegando l’immagine di una parabola inquietante. Certo è bene sottolinearlo: il metodo usato, l’interpolazione di secondo grado, che stima una funzione che passa per tre punti noti (calcolando qui su un campione di otto dati, come si vede dai puntini gialli nel grafico), è un modello predittivo semplice e ha dei limiti: assume che la curva abbia un andamento parabolico ed è tanto più imprecisa in estrapolazioni lontane dai punti noti.
Per stimare una popolazione al 2035 sarebbe più opportuno usare altri modelli più complessi. Ma non necessariamente offre risultati errati, anzi. “Poco più di vent’anni fa feci una previsione analoga: Firenze avrebbe perso 50mila abitanti in dieci anni e dopo dieci anni aveva effettivamente perso 50mila abitanti”, ricorda Freni, pur ammettendo che non si tratta di un vero studio: “Ho solamente fatto un’interpolazione di secondo grado”.
Il post è diventato virale: “Firenze sta cambiando, non capisco perché il post sorprenda: tutti vediamo quotidianamente la situazione – considera Freni – Firenze sta vivendo non solo contrazione, ma anche un cambio di tipologia di abitanti. Gli stranieri residenti sono circa il 15% della popolazione. Una parte delle persone che lasciano la città vengono perciò rimpiazzate numericamente, però questo significa che al contempo non solo si perdono fiorentini, ma anche fiorentinità. Si perde l’anima di Firenze”. “Un caso di studio straordinario per i sociologi urbani su come raggiungere il perfetto equilibrio tra massima attrattività turistica e minima vivibilità per i residenti”, lo definisce sarcasticamente.
I fattori principali in gioco, ipotizza, l’overtourism, i sempre minori servizi per i residenti nel centro storico e soprattutto la tramvia che offre percorsi sostanzialmente rigidi e a raggiera, in uscita città prevalentemente, quindi più utili a chi si sposta radialmente nell’hinterland piuttosto che trasversalmente in città, la guerra al pur necessario spostamento in auto, una politica abitativa che penalizza la residenza e favorisce il turismo di lusso.
A riprova dell’ipotesi, “sarebbe interessante fare la stessa operazione sul Quartiere 1, dove seguendo questo ragionamento il fenomeno dovrebbe rivelarsi ancora più accentuato. Lascio ad altri, esperti il calcolo”. La curva inoltre mostra una pendenza crescente, a indicare uno svuotamento non solo costante, ma in rapida accelerazione. Tuttavia quegli ultimi tre pallini gialli aprono una flebile speranza: un accenno di rialzo.
Perciò per curiosità, abbiamo fatto un focus sulla serie Istat dell’ultimo quarto di secolo e, con andamento altalenante e incerto, la curva mostra un inclinazione verso +y. Applicando perciò lo strumento della regressione logistica, meno impreciso nelle proiezioni di medio periodo soprattutto su serie altalenanti e non assunte come paraboliche, con l’aiuto dell’IA, emergerebbe una proiezione più ottimistica: una popolazione al 2035 sostanzialmente stabile, anzi, lievemente incrementata a 365-370mila abitanti.