
Il 36% propone di promuovere forme di turismo alternativo verso attrazioni meno note
Dal 31 maggio il regolamento comunale sugli affitti brevi è realtà. A misurare la temperatura dei fiorentini e il loro sentiment verso i turisti e il giro di vite ci ha pensato una ricerca di Changes Unipol, elaborata da Ipsos. Il verdetto in sintesi: le regole sembrano in sintonia con le aspettative dei fiorentini, che in quasi 7 casi su 10 (il 69%) si dichiarano d’accordo con la loro applicazione. La tematica è delicata. In base a quanto rilevato dalla ricerca le locazioni inferiori ai 30 giorni sono viste come un problema che alimenta l’emergenza abitativa. Sono infatti 4 su 10 ad indicare gli affitti brevi come una criticità, con appena il 19% che ritiene sia un vantaggio economico. Tema molto spesso connesso è quello delle key box, sulle quali – insieme al self check-in – dalla fine del 2024 è in atto una stretta da parte del Ministero dell’Interno che ne ha vietato l’utilizzo.
Una misura che trova d’accordo il 66% dei fiorentini, la percentuale più alta registrata a livello nazionale. Ma in quanti saprebbero definire l’overtourism e spiegare il fenomeno? Il 68% dichiara di sapere di cosa si tratta, anche in questo caso è la percentuale più alta registrata per distacco (la media italiana è del 52%) e quasi 6 su 10 (il 59%) ritiene che Firenze ne sia particolarmente impattata negli ultimi anni (percentuale più alta in Italia, media nazionale del 28%), contro un 33% che pensa il contrario. Il 44% dei rispondenti ritiene che il sovra-afflusso turistico sia costante e che vada ad impattare durante tutto l’anno.
Sul fronte delle misure per gestirlo il 36% propone di promuovere forme di turismo alternativo verso attrazioni meno note. Il 35% chiede la limitazione degli affitti brevi nelle aree di maggior interesse turistico (la media italiana è del 20%), il miglioramento delle infrastrutture (31%), l’aumento dei servizi di mobilità (30%), la limitazione del numero di strutture che possono offrire affitti brevi (29%) e, al 25%, sia la limitazione del numero dei turisti con un ticket. Il turismo resta però per i fiorentini un’importante opportunità di crescita. Oltre 1 su 2 (il 51%) lo reputa un asset per la crescita economica, al quale fa da contraltare un 13% che ci vede invece più una fonte di problemi e disagi. Inoltre, secondo il 44% dei rispondenti i flussi turistici aumenteranno nel corso dei prossimi 1-2 anni, mentre per il 32% resteranno quantomeno costanti. Tra gli aspetti positivi più indicati spiccano con il 48% sia l’aumento dei posti di lavoro sia la promozione della cultura e delle tradizioni locali.