MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Vacanza in Toscana, ma quanto mi costi?

La villeggiatura è sempre più costosa e per molte famiglie rappresentano un vero e proprio salasso. Ecco i calcoli di Assoutenti

Viaggiatori (foto Ansa)

Viaggiatori (foto Ansa)

Firenze, 15 giugno 2025 - "Sapore di sale, sapore di mare..." cantava Gino Paoli. Ma il salato potrebbe non dipendere solo dall'acqua. A lanciare l'allarme sono le associazioni dei consumatori, anche se il caroprezzi non è una novità per i vacanzieri. La villeggiatura è sempre più costosa e per molte famiglie rappresentano un vero e proprio salasso tanto che in molti ormai hanno detto addio ai break lunghi da 10 o 14 giorni e anche al costosissimo mese "principe" delle ferie, ovvero agosto, e anche a luglio, spostandosi sui più ragionevoli giugno e settembre. Secondo i calcoli di Assoutenti, una famiglia con due figli che opta per la Toscana e decide di trascorrere una settimana in villeggiatura a cavallo di Ferragosto in un hotel a 3 stelle, deve mettere in conto una spesa minima sopra i 1.600 euro a Lido di Camaiore e Viareggio, che diventano 2.226 euro se si sceglie Marina di Pietrasanta. Prezzi diversificati in Liguria: se a Rapallo per la stessa settimana di villeggiatura bastano 1.610 euro, il costo per la famiglia "tipo" presa in esame si impenna a 3.551 euro andando a Santa Margherita Ligure.Ma per un posto in prima fila al mare le tariffe dei lidi "vip" hanno raggiunto livelli stellari, al punto che per la tenda più esclusiva della Versilia al Twiga (che può accogliere fino a 10 persone) si spendono ad agosto 1500 euro al giorno. All'Augustus Hotel di Forte dei Marmi la spesa per una postazione davanti al mare ad agosto è di 560 euro al giorno, e da diritto a 2 lettini singoli, uno matrimoniale, 2 sdraio, teli e cassaforte. Ma non ci sono solo turisti che scelgono di trascorre le proprie ferie in Toscana, ci sono anche toscani che vanno in vacanza all'estero.

Ecco allora che conoscere gli argomenti di conversazione più diffusi nei vari Paesi può rendere lo “small talk” più naturale e interessante, favorire la comprensione reciproca ed evitare momenti imbarazzanti o fuori contesto per l’interlocutore..Per questo, gli esperti linguistici di Babbel, l’app che promuove la comprensione reciproca attraverso le lingue, hanno esplorato di che cosa si parla nel mondo quando si fanno “quattro chiacchiere” con amici, colleghi, conoscenti o con perfetti sconosciuti.

Germania: le lamentele servono a rompere il ghiaccio. Un modo molto diffuso per “attaccare bottone” e creare legami in Germania è quello di lamentarsi di problematiche comuni - dai ritardi dei treni agli affitti eccessivi, fino alle casse self-service che non funzionano - nello spirito del “mal comune, mezzo gaudio”. “Das Meckern” (la lamentela) è un vero e proprio rito sociale in questo Paese, purché resti un momento di cameratismo “costruttivo”, rispetti dei toni ironici e non scivoli nella negatività. Un altro ottimo punto di partenza per fare quattro chiacchiere è il calcio: si parla spesso, non solo con i fan più sfegatati di questo sport, dell’attuale “predominio” del Bayern Monaco o delle delusioni legate ai risultati dei club calcistici tedeschi a livello nazionale ed internazionale. 

Francia: non serve riempire gli spazi. Qui il silenzio è d’oro: i cugini francesi non amano colmarlo con discorsi di convenienza e tendono a preferire conversazioni più significative; per questo motivo spesso il loro “small talk” prende una piega più filosofica ed intellettuale. Tra i temi attualmente più discussi con conoscenti, colleghi e famigliari ci sono le uscite di film e serie TV, soprattutto se accompagnate da dibattiti o controversie. Anche la partecipazione del Paese ad eventi - sportivi, culturali e musicali - europei diventa un’occasione per condividere interessi, punti di vista e consigli. Un argomento sorprendentemente efficace per conquistare il cuore dei francesi quando si fa small talk è quello degli scioperi: non tanto per discuterne in chiave politica, quanto come momento collettivo tra notizie, esperienze e racconti. Con l’estate alle porte, inoltre, i piani per le ferie (che si svolgono generalmente tra luglio ed agosto) domineranno le conversazioni: è infatti comune chiedere se si è un “aoutien” (chi va in vacanza ad agosto) o un “juillettiste” (chi va in vacanza a luglio).  

USA: professioni e carriera per tutti, ma ci sono differenze regionali tra gli Stati. Gli statunitensi amano fare small talk persino con gli sconosciuti, è una vera e propria abitudine. Tuttavia, esistono delle differenze regionali per quanto riguarda il tono delle conversazioni: il Sud è noto per essere più amichevole ed ospitale, il Nord-est per uno stile più diretto e pragmatico mentre l’Ovest si distingue per un approccio più rilassato e spontaneo. Vi sono però alcuni temi che mettono tutti d’accordo: lo sport (con le performance delle principali leghe sportive) ed il lavoro (per gli statunitensi la professione è un elemento identitario molto forte, al punto da essere uno dei primissimi argomenti trattati quando si fanno nuove conoscenze).

Regno Unito: le tazze di tè e la “politeness”. La celebre “politeness” inglese fa sì che le conversazioni casuali nel Regno Unito si mantengano su toni leggeri: si è soliti chiedere “how is life treating you?” e “how are you getting on?”, ma senza una reale volontà di approfondire il dialogo. Una curiosità: offrire una tazza di tè può essere un modo per sfuggire allo small talk in ufficio ed avere così un momento di serenità oppure un escamotage per riempire silenzi imbarazzanti.  

Brasile: il traffico e le temperature estreme in pole position. Le persone amano (anche con ironia) parlare del traffico, che congestiona e paralizza numerose città brasiliane come Rio de Janeiro, San Paolo e Belo Horizonte, e degli effetti del cambiamento climatico, come per esempio l’aumento delle temperature, in particolare nelle regioni centrali e settentrionali del Paese. Infine, il calcio è una passione nazionale che accende i cuori dei brasiliani: un tema che non manca mai… sul posto di lavoro, al bar o persino in taxi!  

Italia: cibo e social trend. Dato che il cibo rimane un must per gli italiani, la gastronomia è un terreno sicuro per rompere il ghiaccio. Gli italiani ne parlano ovunque: sia che si tratti di discutere amichevolmente su quale sia la ricetta migliore per preparare uno specifico piatto che di presentare un nuovo locale assolutamente da provare o di programmare già il prossimo pasto. “Un mio amico pakistano è rimasto sorpreso dalla mia conoscenza dell'inglese quando ho usato il verbo “stir”, “mescolare”, parlando di tiramisù” racconta Valerio Vitale, utente di Babbel, dimostrando come il cibo possa diventare un ponte linguistico nelle conversazioni internazionali. Oltre alla cucina, anche le ultime tendenze del mondo dei social, soprattutto provenienti da TikTok, occupano le chiacchiere quotidiane, anche sul posto di lavoro. Infine, non c’è da stupirsi che si discuta molto di politica, dagli scenari internazionali (come, per esempio, i dazi imposti da Donald Trump) fino alle ultime decisioni del governo: ognuno vuole dire la sua.