Milano, 31 luglio 2025 – Messaggi inneggianti alla Jihad islamica – la guerra santa contro gli infedeli per imporre l’Islam – intrisi di odio razziale e di antisemitismo da cui non erano assenti tesi filonaziste. Il tutto veicolato attraverso il canale Telegram. A smantellare il network clandestino che ha coinvolto decine di minorenni di tutta Italia è stata la Digos, che ha sequestrato telefoni e dispositivi informatici. A fare da capofila c’era un 14enne torinese, ma nell’operazione antiterrorismo della polizia sono finiti nella rete anche un 15enne di Taranto e due minorenni residenti in Toscana. Tutti con un denominatore comune a unirli, oltre al sostegno a tesi deliranti: quello di essere soggetti emarginati socialmente, pur con una grande padronanza sia della galassia (sotterranea) Web sia della lingua inglese.

Contenuti neonazisti
Il grosso dell’operazione ha comunque riguardato, assieme al capoluogo piemontese, la Lombardia. Sottoposti a perquisizione due 17enni residenti a Mantova e Cremona e un 15enne di Bergamo (che si trovava a in vacanza a Matera), finiti sotto la lente dei magistrati minorili di Torino e Brescia. Avevano rapporti col 14enne torinese, a sua volta perquisito il 6 febbraio scorso per "propaganda e istigazione a delinquere", dopo che aveva pubblicato on line contenuti di natura nazista e antisemita.

In Toscana
Il 15enne della provincia di Taranto è a sua volta indagato per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale etnica e religiosa e per porto illegale di armi in luogo pubblico. In una conversazione in chat con altro minorenne (indagato a Venezia) aveva affermato di essere stato in passato membro dell'associazione suprematista "The Base" e di dedicarsi alla fabbricazione di ordigni artigianali.
I tre minori residenti in Toscana – due adolescenti di 14 e 17 anni della provincia di Arezzo e un 15enne della provincia di Firenze – sono ritenuti dagli investigatori fra gli autori di alcuni episodi di imbrattamento avvenuti lo scorso marzo emersi a San Giovanni Valdarno (Arezzo) connotati dal tenore discriminatorio e antisemita, contro "l'ideologia antifascista" e verso tutti coloro che non si identificano nella razza bianca.
Infine, sempre nell'ambito del contrasto all'estremismo di destra, sono stati perquisiti due 16enni di Genova, accusati di aver svolto attività di propaganda fascista in varie località della provincia a scopo di proselitismo. Altre perquisizioni sono avvenute nelle province di Padova, Bologna, Oristano, Sassari, Cosenza, Messina.