Firenze, 11 giugno 2025 – Il secondo giorno di Agrofutura, il festival dedicato all’agricoltura del domani, si apre con un appuntamento dedicato al meteo, al clima, alle incertezze riguardo le previsioni, ai cambiamenti climatici e all’intelligenza artificiale. Ne parlano Gaetano Genovese, meteorologo di 3Bmeteo e Bernardo Gozzini, amministratore unico del consorzio Lamma. Modera la tavola rotonda la giornalista de La Nazione Elettra Gullè.

Rischio climatico
"Il meteo è diventato fondamentale – sottolinea Gozzini –. È il primo argomento del quale si parla. Ognuno organizza la propria giornata in base al meteo. C’è una percezione del tempo e delle previsioni legato anche al fatto che i fenomeni estremi si stanno sempre di più intensificando. Questo ha un impatto sul nostro vivere quotidiano. Noi tutti, in quanto cittadini, dobbiamo essere prima di tutto informati per rendersi attivi prima dell’intervento della Protezione civile”. Aggiunge Genovese: “Far comprendere il rischio alla popolazione è compito degli enti pubblici ma anche noi come azienda privata cerchiamo di offrire formazione, attraverso la App e il sito, per far comprendere quello che sta succedendo e quello a cui si potrebbe andare incontro”.
Intelligenza artificiale e previsioni meteo
I due esperti introducono il tema dell’intelligenza artificiale legato alle previsioni meteo e al cambiamento del clima. “Noi crediamo molto nel valore dell’uomo – introduce l’argomento Genovese – Abbiamo 20 meteorologi che preparano le previsioni del meteo in un perenne confronto con le mappe del tempo. Nel tempo sicuramente l’intelligenza artificiale sarà uno strumento in più, ma non andrà a sostituire il lavoro che facciamo. Poi nel futuro vedremo cosa succederà”.
Per Gozzini i risultati raggiunti finora dall’intelligenza artificiale sono “abbastanza buoni” in quanto l’Ia ha a disposizione un elemento fondamentale, ovvero “i tempi di calcolo estremamente ridotti”. Tuttavia, prosegue Gozzini “l’elemento umano è fondamentale. Il previsore può contare su due elementi fondamentali: la conoscenza del territorio e la sensibilità degli strumenti a disposizione”.

Il secondo giorno di Agrofutura: panel, incontri e visite (Foto Giuseppe Cabras / NewPressPhoto)
Mare di giugno caldo come ad agosto
Sono già evidenti gli effetti del riscaldamento globale anche in Toscana. “Il trend per quanto riguarda le temperature – fornisce i numeri Gozzini – è di 1,3 gradi ogni 50 anni. Questo andamento è maggiore in estate, sopra i 2 gradi ogni 50 anni. Anche oggi, mercoledì 11 giugno, a Firenze arriviamo a 34 anni e in questo periodo le temperature dovrebbero attestarsi intorno ai 27,28 gradi. E inoltre non sembra prospettarsi un’estate fresca”. Altro elemento evidente degli effetti del riscaldamento globale sono le precipitazioni. “Stanno cambiando – spiega ancora l’amministratore unico del Lamma – E cambia soprattutto la distribuzione nelle stagioni. Piove più forte e in meno tempo”. E a questo “si somma la temperatura del mare che sta aumentando. Nel Tirreno oggi si registrano circa 23 gradi, temperature che di solito si hanno intorno ai primi di agosto. Questo comporta una maggiore evaporazione e di conseguenza una maggiore energia nelle masse d’aria”. Tutti elementi questi che poi hanno “un grosso impatto su siccità e incendi, fenomeni sempre più frequenti, e che incidono anche sull’agricoltura. Ad esempio: la vite. Gli impianti nuovi si fanno a goccia perché il rischio siccità è evidente. Si fanno vigneti sempre più alti. Come Cantina Antino che fa impianti a 600 metri di altezza, per avere temperature migliori per una migliore maturazione”.
Alleanza meteo e agricoltura
È possibile una alleanza tra meteo e agricoltura? Per Genovese, meteorologo di 3Bmeteo, questa alleanza c’è già. E c’è chi fa di necessità virtù. “C’è un’azienda in Sicilia – racconta l’esperto – che ha tolto le arance dai raccolti e ha messo avocado. E ora esporta ovunque. Questo perché il clima siciliano ormai permette la crescita di frutti anche tropicali. Il risvolto negativo è che i prodotti tipici del nostro Paese vanno a perdere di qualità”.
Cambiamenti che si riflettono anche sul paesaggio. “Oggi – aggiunge Gozzini – si piantano olivi in Valtellina, in Trentino. In Inghilterra c’è la vite. In Valle d’Aosta si piantano vigneti a 1000 metri di altezza, dove prima era impossibile”.
Allerte meteo, comunicare l’incertezza
La difficoltà di comunicare l’incertezza riguardo alle previsioni meteo. “Una previsione – sottolinea Gozzini – non è una certezza. Ci sono tanti elementi da considerare. Come ad esempio gli effetti al suolo dell’allerta. Cosa può causare sul terreno quella pioggia? C’è stata la rottura di un argine? In questi casi bisogna avere maggiore sensibilità e quindi alzare il livello dell’allerta”. Per quanto riguarda le incertezze in riferimento ai temporali, Gozzini spiega che ci sono tre elementi chiave: il luogo, la temporizzazione dei fenomeni e la quantità di acqua.
Genovese aggiunge che 3bmeteo, in riferimento a queste incertezze, ha aggiunto nella app e sul sito una etichetta di “previsione complicata. “Inseriamo – spiega l’esperto – questa etichetta quando i modelli hanno tutti quanti indicazioni diverse. E dunque andiamo ad omettere il dettaglio ora per ora e diamo una indicazione di massima. Inseriamo questa etichetta per evitare di vendere fumo e far capire al letto che si tratta di una informazione di previsione complicata”.