LORENZO OTTANELLI
Cronaca

Centomila pellegrini . La Francigena vola alto

La Via punta a raddoppiare i visitatori nel ’25. E si avvicina la candidatura del tratto italiano a Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’Unesco.

Un cammino che è un ponte tra passato, presente e futuro. Una via su cui da sempre viaggiano migliaia di escursionisti, con gli zaini in spalla e le scarpe da trekking ai piedi. Ma sul selciato scorrono anche le bici, che seguono il percorso creato dai longobardi e che attraversa la Toscana dal Passo della Cisa a Radicofani. Ed ancora a cavallo, da Roma a Canterbury, come la intendeva Sigerico, l’arcivescovo che le dette il nome di Via Francigena.

Una delle vie di comunicazioni più importanti nella storia e che ancora oggi richiama cinquantamila camminatori all’anno, in un turismo lento che in questo anno giubilare ha visto un incremento del 30 per cento di presenze. Un patrimonio naturalistico e storico, quindi, che le sette regioni italiane toccate dalla Via hanno deciso di rendere ancora più importante. È infatti in corso l’iter per la candidatura del tratto italiano della Via Francigena a Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’Unesco.

Il primo passo è stato sottoscritto a Venezia con il protocollo d’intesa, in cui la Toscana è stata designata come regione capofila e coordinatrice del progetto, che ha visto presenti il ministro alla Cultura, Alessandro Giuli, e le sette regioni toccate dalla Francigena: Toscana, Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna e Lazio. Ieri, il presidente della Regione Eugenio Giani, insieme al presidente di Fondazione Sistema Toscana, Francesco Palumbo, e al presidente dell’Associazione europea delle vie Francigene, Francesco Ferrari, ha illustrato la consegna al Ministero dei Beni Culturali del ‘preliminary assessment’.

Un documento fondamentale, che è la prima vera pietra per la candidatura, contenente le motivazioni scientifiche e i dettagli tecnici propedeutici alla candidatura stessa. Ma non è l’ultima notizia, perché il ministero, non appena ricevuto l’assessment, ha già inviato una nota alla Commissione nazionale italiana Unesco.

Una mattinata di buone notizie che vedeva presenti anche alcuni amministratori locali dei quarantadue comuni della Toscana che sono attraversati dalla Francigena, tra cui Altopascio, San Miniato e Monteriggioni. Un lavoro che corre davvero svelto, data la lunghezza dell’iter. Entro il prossimo mese di settembre, infatti, sarà consegnato il ‘Documento preliminare di candidatura’.

Durante il 2026, poi, sarà fornito l’esito di valutazione, mentre nel 2028 avverrà la stesura del dossier completo, a cui seguirà la valutazione finale nel 2029. "La via Francigena è motore di rigenerazione – ha detto il presidente Eugenio Giani –. La candidatura a patrimonio Unesco è un’iniziativa italiana, ma anche internazionale. Ringrazio le associazioni che, in sinergia tra pubblico e privato, accendono i riflettori sull’autostrada del Medioevo".

Francesco Palumbo, presidente di Fondazione Sistema Toscana, l’ente attuatore del progetto, che lo gestisce operativamente e finanziariamente, oltre a monitorarlo in tutte le attività, ha continuato: "Siamo onorati di aver ricevuto l’incarico. La candidatura supporta le attività di promozione del patrimonio della Toscana, in senso diffuso. Il riconoscimento Unesco è solo il primo passo".

Dello stesso avviso Francesco Ferrari, che ha così concluso: "La Francigena sta diventando un percorso mondiale, abbiamo pellegrini che vengono da tutto il mondo. La candidatura Unesco è un passaggio importante. E quest’anno vogliamo arrivare a 100.000 pellegrini".