MONICA PIERACCINI
Economia

Inflazione, Toscana sotto la media nazionale. Ma Pistoia, Siena e Arezzo tra le città più care d’Italia

Inflazione stabile a +1,7% rispetto alla rilevazione di marzo 2025. Il rincaro medio annuo per le famiglie toscane è di 448 euro. A Firenze inflazione all’1,2%, tra le più basse d’Italia.

Stabile l'inflazione, ma fare la spesa costa di più

Stabile l'inflazione, ma fare la spesa costa di più

Firenze, 17 maggio 2025 – In Toscana l’inflazione resta stabile: +1,7% ad aprile 2025, lo stesso valore registrato a marzo. Un dato inferiore alla media nazionale, che secondo l’Istat si attesta al +1,9%. Alcune città toscane rientrano però nella classifica nazionale delle aree dove il costo della vita è aumentato di più. A dirlo è l’Unione nazionale consumatori, Unc, che, sulla base delle rilevazioni territoriali dell’Istat, ha stilato la classifica delle città più care d’Italia

Toscana, rincari medi di 448 euro l’anno

Secondo le stime dell’Unione Nazionale Consumatori, il rincaro medio che nel corso dell’anno dovranno sostenere le famiglie toscane sarà di 448 euro. Nella top 20 nazionale spiccano Pistoia, Siena e Arezzo, tutte con un’inflazione (e quindi con rincari) sopra la media nazionale.

Pistoia è l’11esima città più cara d’Italia: +2,3% di inflazione e un aggravio medio annuo di 622 euro a famiglia. Al 14esimo posto si piazza Siena, con inflazione al +2,2% e rincaro medio pari a 595 euro. Arezzo è 22esima, con inflazione al +2,1% e un impatto sul bilancio familiare stimato in 568 euro l’anno. Subito dopo c’è Grosseto, al 26esimo posto: +2% di inflazione e 541 euro di rincaro medio. Tutte queste città toscane superano la media nazionale, pari a +1,9%.

Più contenuti i rincari nelle province di Massa-Carrara e Livorno, entrambe al 46esimo posto con un’inflazione dell’1,6% e una spesa aggiuntiva di 433 euro annui a famiglia. A Pisa, 57esima in classifica, l’inflazione si attesta all’1,4%, per un rincaro medio di 379 euro. Tra le città più virtuose Firenze, 66esima, con una crescita dei prezzi dell’1,2% e un impatto di 330 euro l’anno. Segue Lucca, 67esima, anch’essa con inflazione all’1,2% ma un rincaro leggermente inferiore (325 euro).

Dona (Unc): «Attenzione all’effetto spesa: salgono cibo e voli»

«Il fatto che l’inflazione tendenziale sia stabile, uguale a quella di marzo, +1,9%, non deve indurci a ritenere che l’andamento sia positivo, sia perché – spiega il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona – l’inflazione, a livello italiano,  prosegue la sua corsa aumentando rispetto al mese precedente, sia perché cambia la composizione di quell’1,9%, con un preoccupante rialzo sia dei prodotti alimentari e bevande analcoliche, che su base annua passano dal +2,5% di marzo al +3,2% di aprile, che del carrello della spesa, da +2,1% a +2,6%».

In termini di aumento del costo della vita, significa che una famiglia con due figli spenderà 292 euro in più solo per alimentari e bevande analcoliche, mentre per una coppia con un figlio l’aumento è di 259 euro.

«Confermata anche la stangata di Pasqua e le speculazioni sui ponti del mese di aprile. In testa alla top ten dei rincari mensili ci sono tutte voci legate alle vacanze. Al primo posto  – sottolinea Dona – i voli europei, che in appena un mese salgono di oltre il 34%, oltre un terzo. Medaglia d’argento per i voli intercontinentali, con un +27,3%. Medaglia di bronzo per voli nazionali».