
Cna presenta il VI rapporto nazionale dell'Osservatorio Burocrazia. Nella foto Antonio Chiappini (Giuseppe Cabras/New Press Photo)
Firenze, 19 maggio 2025 – Oltre 9.200 euro l’anno. È quanto costa la burocrazia, mediamente, a ciascuna impresa toscana. Lo dice il sesto osservatorio sulla burocrazia curato da Cna nazionale e presentato oggi a Firenze. Ogni azienda, secondo lo studio, dedica circa 26,1 ore al mese – ovvero 313,3 ore all’anno – alla gestione delle pratiche amministrative, con un costo orario medio stimato di 29,4 euro. Il conto finale è salatissimo: 9.210 euro l’anno. E moltiplicando questo dato per i circa 4,6 milioni di imprese italiane, l’impatto complessivo della burocrazia sull’economia nazionale arriva a sfiorare i 43 miliardi di euro annui, più del 2% del Pil.
Da qui la proposta di Cna: 100 semplificazioni concrete, pensate per alleggerire il carico amministrativo su micro e piccole imprese senza ridurre tutele, controlli né gravare sulla finanza pubblica. Il documento, dal titolo “100 semplificazioni per liberare le piccole imprese”, è stato realizzato dal Dipartimento relazioni istituzionali e affari legislativi dell’associazione ed è stato presentato oggi all’Hotel Indigo di Firenze con la partecipazione, tra gli altri, del presidente di Cna Toscana Luca Tonini, del direttore Antonio Chiappini, dell’assessore regionale Stefano Ciuoffo, del segretario di Unioncamere Toscana Mario Del Secco e del sindaco di Empoli Alessio Mantellassi, in rappresentanza di Anci Toscana.
«La semplificazione amministrativa e normativa diviene sempre più una necessità per le imprese e per i cittadini, ma anche per la stessa pubblica amministrazione – ha detto il presidente di Cna Toscana Luca Tonini –. In questo senso vanno le proposte di Cna, che non prevedono la riduzione dei controlli e delle tutele, ma, anzi, portano ad una maggiore trasparenza. Inoltre i 100 punti di Cna, oltre a ridurre i costi della burocrazia, non prevedono oneri per le finanze statali, ma anzi alleggeriscono il lavoro della pubblica amministrazione e migliorano l’efficienza del sistema economico».
Le semplificazioni proposte, spiega Cna, spaziano da quelle di interesse generale ad altre più settoriali, che coinvolgono 29 comparti (tra cui tessile, edilizia, oreficeria e meccatronica) e incidono in Italia su 830mila imprese e 3,6 milioni di lavoratori. Se applicate tutte, anche ipotizzando un beneficio contenuto (solo mezz’ora risparmiata per ciascuna proposta), il tempo dedicato alla burocrazia da ogni impresa scenderebbe da 313 a 263 ore annue, con un risparmio medio di 1.459 euro a impresa. Su scala nazionale il costo complessivo si ridurrebbe da 43 a 36,2 miliardi di euro l’anno (pari all’1,7% del Pil).
«Le 100 proposte di semplificazione sono un esercizio di concretezza per sciogliere i nodi che soffocano lo svolgimento quotidiano dell’attività di impresa – ha affermato Marco Capozi, responsabile dell’Ufficio legislativo Cna e curatore dell’osservatorio –. Nel rapporto 2025 abbiamo indicato il problema, la soluzione e i benefici in termini di costi e tempi».
A testimoniare la complessità dell’attuale sistema normativo, Cna ha portato anche il caso, tra gli altri, delle officine meccatroniche. La legge 224/2012 ha accorpato le figure di meccanico e elettrauto, dando tempo fino a luglio 2025 per l’adeguamento delle imprese già iscritte in una sola delle due attività. Ma l’iter di aggiornamento professionale – un corso regionale di 40 ore – si trasforma spesso in un percorso ad ostacoli, con oneri aggiuntivi e tempistiche variabili da Comune a Comune. In molti casi è richiesto l’invio di una Scia unica o condizionata, con la necessità di ulteriori documentazioni, autorizzazioni, costi tecnici e tempi che rallentano l’attività, anche per aziende già pienamente operative. Cna stima che l’adeguamento possa costare anche oltre 200 euro solo per diritti di segreteria, senza contare le perizie professionali, relazioni tecniche e allegati vari.
«La riflessione con cui noi partecipiamo oggi è quella di poter cogliere una serie di linee guida che si possa condividere con tutti i Comuni a livello toscano, e vedere al netto della normativa attuale dove possiamo semplificare la vita alle piccole e medie realtà della Toscana», ha sottolineato Alessio Mantellassi, sindaco di Empoli e delegato Anci Toscana per le politiche del Commercio e rivitalizzazione dei centri storici. «Spesso parliamo di riforma della pubblica amministrazione dal punto di vista dell'organizzazione generale - ha osservato -, mentre anche il tema dell'accesso delle piccole e medie realtà produttive ai servizi della Pa e degli enti locali è essenziale. Serve una riforma strutturale e complessiva su questo che semplifichi, renda omogenea la normativa e riconosca, pur semplificando, anche ai Comuni un potere di pianificazione che potrebbe essere il modo per tutelare le peculiarità dei territori. Anci vuole avviare un confronto con l'osservatorio Cna, ma anche con le altre categorie, per produrre linee guida puntuali su azioni che già i Comuni su questo possano mettere in campo».
«La presentazione del rapporto dell’osservatorio burocrazia rappresenta un’occasione concreta per confrontarsi su un tema, la semplificazione, che è cruciale per la creazione di un contesto normativo e amministrativo favorevole agli investimenti, all'innovazione e all'imprenditorialità e che va necessariamente affrontato a livello interistituzionale e con il coinvolgimento attivo degli stakeholders», ha concluso l’assessore regionale Stefano Ciuoffo –. Ne abbiamo apprezzato l’analisi delle criticità in termini di oneri burocratici e imprese coinvolte e la puntuale definizione delle tante proposte di semplificazione».