
Novità interessante sul fronte dei mutui
Per dare un’idea concreta della situazione attuale, ecco due simulazioni. Per un mutuo da 120mila euro in 30 anni, la rata mensile è di 483 euro con tasso fisso, 455 euro con variabile. Su 200mila euro in 30 anni, si sale a 805 euro al mese con tasso fisso e 758 euro con variabile.
Ma come orientarsi nella giungla delle offerte? Il primo consiglio è semplice ma fondamentale: "Partire dalla propria banca, ma non fermarsi a questa perché il mercato dei mutui sta cambiando abbastanza velocemente ed effettivamente la concorrenza tra istituti di credito si fa sentire".
Meglio quindi valutare attentamente ogni opzione, soprattutto considerando il tasso annuo effettivo globale (il famoso Taeg), che comprende tutti i costi accessori e può variare molto da istituto a istituto e incidere per diverse decine di euro in più o in meno sulla rata mensile, oltre al peso di perizie e spese di istruttoria (in media da 1500 a 2mila euro). Un altro suggerimento cruciale riguarda la richiesta stessa.
"Se possibile – dice Guidarelli – cercate di chiedere un importo inferiore al 50% del valore dell’immobile. Per esempio, per una casa da 200mila euro, meglio non superare i 100mila di mutuo. In questo modo si risparmia in termini di tasso e si ottiene il mutuo con più facilità".
Quanto alla scelta tra tasso fisso e variabile, non esiste una formula. "Dipende molto dai gusti del richiedente – spiega – perché c’è chi preferisce la tranquillità del fisso, pur pagando qualcosa in più, e chi invece è più propenso al rischio e quindi opta per il variabile".
Ma c’è anche un criterio più tecnico: "Per chi ha un lavoro dipendente, io consiglio il tasso fisso. Se lo stipendio è costante, anche piccoli aumenti della rata possono diventare un problema. Con il fisso si dormono sonni più tranquilli".