MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

19 agosto, giornata mondiale della fotografia. Gli scatti spettacolari: il Monviso da Livorno e la Vespucci dal Forte

Oggi è la Giornata della fotografia, in omaggio all’invenzione del dagherrotipo da cui tutto ha avuto origine

Le foto: il Monviso visto da Livorno e la Vespucci dal Forte

Le foto: il Monviso visto da Livorno e la Vespucci dal Forte

Firenze, 19 agosto 2025 – Oggi ricorre la Giornata mondiale della fotografia, istituita nel 2010 per iniziativa del fotografo australiano Korske Ara, allo scopo di celebrare quest'arte promuovendo la consapevolezza del suo valore anche in quanto strumento per preservare la memoria storica e culturale. Tutto ha origine dall’invenzione, nel 1837, del dagherrotipo, ossia il primo processo fotografico per lo sviluppo di immagini, sviluppato da Joseph Niepce e Louis Daguerre. Il 9 gennaio del 1830 l’Accademia francese delle scienze annunciava la scoperta del processo del dagherrotipo. Il 19 agosto dello stesso anno sempre all’Accademia il brevetto di Daguerre veniva presentato dal fisico Francois Arago, ed è per questa data che la giornata mondiale si celebra oggi. La parola ‘fotografia’ dal greco significa ‘scrittura di luce’, consente di visitare posti lontani senza muoverci, rivivere o condividere emozioni e momenti passati anche a distanza. La fotografia si è molto evoluta nel tempo, arrivando a una produzione di immagini ultramoderne che viaggiano sui social.

Dalla Toscana Fabio Longaron, studente ventiseienne di Massarosa, sta regalando scatti spettacolari, che posta su Instagram facendo il pieno di visualizzazioni. Dopo aver individuato e immortalato da Volterra la ‘cometa del secolo’, altre due foto hanno fatto il pieno di like. Come quella della nave più bella del mondo, un vanto tutto toscano: l’Amerigo Vespucci. E la foto scattata alle prime luci del mattino, quando la luna piena tramontava su Livorno, incorniciando le inconfondibili forme del Monviso.

“La foto della Vespucci – spiega Fabio - l’ho fatta dalla spiaggia di Forte dei Marmi: ho ripreso il transito della Vespucci davanti al Forte, erano più o meno le 20,30 di sera, infatti si vede anche il tramonto. Per quanto riguarda il Monviso ripreso da Livorno mi ci sono voluti cinque giorni di studio. Ho studiato sia la prospettiva che la traiettoria della luna che intersecasse il Monviso, e siccome mi serviva un punto della città riconoscibile, ho cercato di allineare la Cattedrale di Livorno con la punta del Monviso. Il punto dove posizionarmi l’ho trovato tra le colline, si tratta del Monte Pan di Zucchero: ero a 410 metri di altezza, distavo 9.8 km dalla Cattedrale di Livorno e 296 dal Monviso. In più ho dovuto studiare le condizioni meteo, perché mi serviva il cielo totalmente sereno, senza neppure una velatura, tra me, il Monviso e 300 km al centro della Francia. Bastava un po' di turbolenza, anche di vento, e la foto sarebbe venuta sfocata. Ho dovuto calcolare anche le condizioni di luce, per capire se quella del crepuscolo del sole che sorgeva dietro di me avrebbe illuminato abbastanza l’ambiente senza coprire la luce della luna. Ho studiato anche il territorio, perché il punto dove ho scattato la foto era nel bosco, e siccome le immagini satellitari erano un po' datate, per essere sicuro che avessi visibilità -magari la vegetazione era cresciuta - sono andato a verificare prima, e per sicurezza avevo anche calcolato un punto di riserva per evitare il viaggio a vuoto”. Ma non ce n’è stato bisogno, perché tutto è andato liscio. I calcoli che Fabio aveva fatto si sono rivelati tutti esatti e ha potuto così regalarci altri sue scatti spettacolari – quello dell’Amerigo Vespucci e quello del Monviso ripreso da Livorno – dalla sua Toscana.