
Il mercato immobiliare torna a vivacizzarsi
Chi ha un mutuo a tasso variabile può ricevere in questi mesi una comunicazione dalla banca relativa all’introduzione della clausola sui «Piani di sostituzione degli indici di riferimento». Si tratta di un obbligo introdotto da una normativa europea, in vigore in Italia dall’inizio del 2025, per garantire trasparenza e stabilità nei contratti di prestito e tutelare i clienti anche in circostanze straordinarie. Il tasso di interesse di un mutuo variabile è legato a un indice di mercato, come l’Euribor a tre o sei mesi.
Può accadere, anche se raramente, che questo indice venga soppresso o cambi radicalmente modalità di calcolo. In passato, la fine di alcuni indici di riferimento, come il Libor, ha creato notevoli problemi e contenziosi, costringendo alla rinegoziazione di milioni di contratti. Per evitare situazioni simili, la legge impone che nei contratti sia già stabilito in anticipo quale indice sostitutivo verrà utilizzato e con quali modalità.
Le banche sono tenute a pubblicare e aggiornare i Piani di sostituzione sul proprio sito internet, informando la clientela almeno una volta all’anno o alla prima occasione utile. La clausola consente di individuare un nuovo parametro di riferimento nel caso in cui quello originario venga meno o subisca variazioni sostanziali, e impone che l’istituto avvisi il cliente entro 30 giorni in caso di sostituzione effettiva. È importante sottolineare che l’introduzione di questa clausola non comporta modifiche immediate alle condizioni economiche del mutuo e non cambia l’indice di riferimento attualmente utilizzato. Il cliente, in ogni caso, ha diritto di recedere senza spese entro due mesi dalla comunicazione.