
Il turismo in Umbria continua a crescere: primi 5 mesi dell’anno con il segno più. Perugia e la sua bellissima Fontana Maggiore tra le mete preferite
Perugia, 2 luglio 2025 – Il turismo in Umbria continua a crescere: nei primi 5 mesi dell’anno si conferma il segno più sul numero di visitatori rispetto a un anno fa. E a quanto pare la temuta frenata per la guerra che era scoppiata tra Usa e Iran, per ora è scongiurata. I numeri ufficiali dicono che nel periodo gennaio–maggio 2025, gli arrivi totali (oltre un milione) sono cresciuti sensibilmente: +14,2% tra i turisti stranieri (292.377); +5,3% tra gli italiani (726.987). Analogamente, anche le presenze (in totale 2,4 milioni di pernottamenti) registrano numeri in crescita: +16,7% di stranieri (805.749); +9,4% di pernottamenti italiani (1.625.529). Altro dato molto positivo è quello relativo alla permanenza media che cresce del 3,7% e arriva a 2,4 giorni di media con l’obiettivo di un’ulteriore crescita. E l’assessore Simona Meloni prospetta “un’estate davvero straordinaria per la nostra regione”,
Usa, Germania e Polonia guidano la classifica dei Paesi esteri, con la Polonia che balza al terzo posto grazie anche al volo diretto Perugia- Cracovia. La Via di Francesco e il Giubileo 2025 si confermano leve strategiche di promozione culturale e spirituale. Sul versante nazionale, Roma e Napoli restano le città italiane da cui parte il maggior numero di turisti verso l’Umbria, seguite da Milano, Bergamo e Bari. Le destinazioni più visitate sono Assisi, Perugia, Orvieto, Spoleto e Todi. Particolarmente positivo il dato del Lago Trasimeno, che si conferma meta privilegiata sia per gli italiani (Passignano, Castiglione, Magione, Tuoro) sia per gli stranieri (Passignano, Tuoro, Panicale). Per quanto le strutture ricettive, si segnala la prevalenza dell’offerta alberghiera (59,47%), seguita da agriturismi (8,02%) e locazioni turistiche (6,9%).
“Le prossime azioni della Regione – spiega l’assessore Meloni - punteranno sul rafforzamento delle attività di marketing verso mercati strategici (Usa, Germania, Francia, Gran Bretagna); la maggiore integrazione tra cultura, sport e natura per costruire pacchetti esperienziali; investimenti nella mobilità dolce e nei servizi turistici digitali; promozione delle aree interne per migliorare le connessioni e intercettare i flussi dei poli turistici principali.