REDAZIONE UMBRIA

Gubbio, traslazione di Sant’Ubaldo. Fede ed emozioni sul monte Ingino

Diocesi in festa, la messa delle 17 è stata presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini in Basilica

Nel pomeriggio la messa è stata presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini alle 17 nella Basilica in cima al monte Ingino

Nel pomeriggio la messa è stata presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini alle 17 nella Basilica in cima al monte Ingino

La diocesi eugubina ha celebrato, con la consueta solennità, la festa della "Traslazione del Corpo di Sant’Ubaldo", avvenuta l’11 settembre 1194 dalla Cattedrale di allora ad una piccola cappella fatta costruire sul Monte Ingino accanto a quella di San Gervasio. Iniziativa voluta dal Vescovo del tempo Bentivoglio, motivata soprattutto con motivi di sicurezza: la vetta era presidiata da guarnigioni ospitate nella Rocca, i cui resti sono visibili ancora oggi. Da quel giorno il corpo del Santo Patrono è stato riportato in città in cinque occasioni. Accadde nell’agosto del 1919, al termine della Prima guerra mondiale, quando il vescovo Carlo Taccetti volle riportarlo tra la gente come segno di gratitudine a Sant’Ubaldo che, secondo la tradizione, aveva vegliato sui soldati impegnati tra le vette alpine. Dieci anni più tardi, nel settembre 1929, fu il vescovo Pio Navarra a guidare la discesa, in occasione dell’ottavo centenario della consacrazione episcopale del patrono. Nel maggio 1960 il corpo tornò ancora una volta a Gubbio, accompagnato dal vescovo Beniamino Ubaldi, per celebrare gli ottocento anni dalla morte del santo. Nel settembre 1986 fu invece il vescovo Ennio Antonelli a presiedere le solenni celebrazioni del nono centenario della nascita. Infine, nel settembre 1994, con il vescovo Pietro Bottaccioli, la città ricordò l’ottavo centenario della traslazione sul monte Ingino. In questi giorni alcuni eventi hanno avvicinato la cittadinanza alla festività di ieri. Il 6 settembre Alessio Bologna ha presentato il nuovo studio sul Baculus daemonum, antico manuale esorcistico del Seicento, legato al culto di sant’Ubaldo, mentre tre giorni dopo è stato firmato un protocollo d’intesa tra vari enti, associazioni e diocesi di Umbria e Marche per la valorizzazione turistica e spirituale del Cammino di Sant’Ubaldo. Ieri, invece, nel giorno della festa della Traslazione di sant’Ubaldo, una delle tre date che ogni anno legano la comunità eugubina al suo vescovo e patrono (insieme alla memoria liturgica del 16 maggio e alla canonizzazione del 5 marzo), si sono celebrate messe ogni ora, dalle 7 alle 11 del mattino, mentre nel pomeriggio la messa è stata presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini alle 17 alla Basilica in cima al monte Ingino.

Federico Minelli