
Il ’cubo’ che svetta da Corso Italia continua a far discutere i fiorentini per l’impatto che ha sullo skyline della città
Firenze, 11 settembre 2025 – La proposta era stata formalizzata secondo quanto previsto dall’articolo 25 dello Statuto del Consiglio comunale di Firenze: istituire una commissione d’indagine per fare piena luce sul restyling dell’ex Teatro Comunale, e in particolare su quel cubo bianconero che svetta – e divide – da corso Italia. Ma la risposta della commissione Urbanistica è arrivata netta: richiesta bocciata. Sei voti contrari (Pd, Avs e Lista Funaro), due a favore (Fdi e Lista Schmidt). A sostenerla erano stati i gruppi di opposizione convinti che un approfondimento fosse necessario non solo per capire le responsabilità dell’intervento, ma anche per fornire risposte a una città che da oltre un mese discute, si indigna, polemizza. La proposta era chiara: fare luce sull’iter autorizzativo, sui pareri espressi, sulle eventuali discrepanze tra progetto approvato e realizzazione.
Eppure, per la maggioranza, i presupposti non ci sono. Una posizione che ha fatto infuriare l’opposizione, soprattutto dopo che l’intervento è stato criticato pubblicamente da archistar come Fuksas, storici dell’arte, docenti di estetica e perfino due ex sindaci come Renzi e Nardella.
“La bocciatura della commissione d’indagine è il segno evidente della volontà di limitarsi a stendere un velo pietoso sulla vicenda dell’ex Teatro comunale quando, in realtà, il Consiglio comunale avrebbe ben potuto e dovuto indagare a fondo quella procedura”, attacca il meloniano Matteo Chelli. “La maggioranza ha addotto per giustificare il proprio no l’inchiesta della Procura, ma in realtà è proprio l’attività di indagine di una commissione trasparente a dare il miglior aiuto all’attività dei magistrati; noi come commissari possiamo fare soltanto un’attività di indagine collettiva, che avrebbe dovuto partire da obiettivi condivisi. L’obiettivo nostro era, infatti, quello di fare chiarezza su tutto”, aggiunge Massimo Sabatini (lista Schmidt).
Per il Pd, Cristiano Balli, nel suo intervento, pur constatando la “legittimità della proposta” ha detto che “lo strumento della commissione d’indagine non è a misura del ruolo che noi abbiamo nella commissione e nel Consiglio comunale ma continueremo a fare verifiche anche attraverso un sopralluogo”. Mentre il presidente Renzo Pampaloni (Pd) ha rimarcato come “il Comune stia accertando se Soprintendenza e costruttore abbiano effettivamente concertato quel tipo di scelte. Uffici e assessora all’Urbanistica sono disponibili a tornare in commissione quando avranno tutti i dati a disposizione. Per questo motivo, a nostro avviso non ci sono elementi da indagare e approfondire”.