
La celebre terrazza dell’ex Garden, ora Villa Ermellina, con vista su Siena
Siena, 1 agosto 2025 – È un pezzo di storia dell’ospitalità senese, creato nel 1964 da Giuseppe Stasi, capostipite della famiglia che lo ha guidato fino a poco fa, attraverso la figlia Luisa. L’Hotel Garden ha riaperto i battenti, cambiando proprietà, fisionomia e anche il nome: il gruppo 753 che lo ha rilevato, partner della catena Marriott International, lo ha ribattezzato Villa Ermellina, in omaggio alla marchessa Ermellina Bargagli che proprio nel corpo principale delle proprietà di questo luogo abitò a fine XIX. Un modo per rimarcare la forte identità senese di un luogo che nella carta di identità ha inserita la terrazza con vista sullo skyline di Siena, con lo sguardo che si allunga fino alla Valdorcia e l’Amiata.
Non esiste senese di fatto che, prima o poi, non sia passato dal Garden (ex) per un convegno, una festa, un matrimonio, in una struttura che si estende intorno alla storica villa con i fabbricati accessori e 15mila metri quadrati di parco. Una struttura ora completamente rinnovata, che presenta 117 camere (67 aperte da subito, le altre dal primo gennaio 2026), due piscine, palestra e, sempre dall’inizio del prossimo anno, anche campo da tennis e spa.
Resta ovviamente la sala congressi, rinnovata e attrezzata al meglio, che può ospitare al massimo quattrocento posti. “Il restauro architettonico – si sottolinea nella nota stampa – ha preservato l’autentico fascino della storica villa, un tempo di proprietà della famiglia Bargagli”. Un intervento che si inserisce, tra l’altro, in un quadro di mobilità dell’offerta alberghiera cittadina nel segmento medio alto (Villa Ermellina è a 4 stelle), che prevede probabilmente il prossimo anno anche l’apertura di una nuova struttura in pieno centro, a palazzo Sozzini Malavaolti, dove sono in corso i lavori della complessa ristrutturazione dell’immobile che fu sede dell’Inps e dell’Università per stranieri.
Intanto torna Villa Ermellina, con un investimento rilevante realizzato in pochi mesi. “Abbiamo mantenuto tutto il vecchio personale, senza mandare nessuno in cassa integrazione neanche durante i lavori, è una cosa di cui siamo estremamente orgogliosi. Il nome? Cercavamo qualcosa fortemente legato alla storia di questo posto, per dare una nuova connotazione a un albergo così importante”, spiega Nicola Foschini, Chief operating officer del gruppo 753.