
Chiara Rapaccini, in arte Rap, nel 2015,. porta in giro per il mondo il suo lavoro ’Mario Monicelli e RAP, 100 anni di cinema’
di Giovanni Bogani
"Amo Firenze, è la città dove sono nata, nella quale mi sono affacciata alla vita. Mi sento fiorentina nel cuore... Ieri sera, sono salita sul terrazzo dell’hotel. E ho visto la mia città, tutta rotonda. Ho pensato che era meraviglioso vederla tutta, abbracciare con un solo sguardo tutta quella bellezza. A Roma, per dire, non puoi".
Chiara Rapaccini, in arte Rap, vive a Roma da moltissimi anni. Da quando andò a vivere con Mario Monicelli, il suo "amato Belzebù", con il quale ha condiviso trent’anni di vita. Incontrato proprio a Firenze, sul set di "Amici miei": lei ragazzina, lui già affermato regista, ruvido ma in fondo tenerissimo. Chiara è pittrice, scultrice, designer, illustratrice e scrittrice. Ha esposto in tutto il mondo, e ha illustrato decine di libri per ragazzi. Mercoledì scorso, Chiara è stata premiata al castello dell’Acciaiolo di Scandicci, con il premio "Stenterello Excellence".
Che serata è stata, Chiara?
"Una serata molto intensa. Ho scoperto una città, Scandicci, che è bellissima nella sua modernità: una tramvia moderna, che sembra di essere a Berlino, case disegnate in modo illuminato. Ho parlato con la sindaca Claudia Sereni, ho scoperto la sua simpatia, il suo humour. Ho ammirato il lavoro dell’amministrazione sul carcere di Sollicciano, per migliorare le condizioni di vita dei detenuti. E mi sono offerta per laboratori, attività: se avete bisogno di me, io ci sono!".
Una vita, come artista, a Roma. Sente mai la nostalgia?
"Ho sempre pensato: un giorno tornerò a vivere a Firenze. Sogno una casa in costa Scarpuccia, da sempre. Mi sembra il posto più bello del mondo. Adesso, dopo tanti anni burrascosi, belli e brutti, vedo Firenze con molta più tenerezza".
Che cosa ama e che cosa ama di meno, di Firenze?
"Come Roma, Firenze è ostaggio dell’iperturismo, è ostaggio delle sue meraviglie. Un’invasione di persone, di oggetti, di trolley. Ma ieri mattina, ho attraversato il ponte alla Carraia, sono andata in piazza del Carmine. E miracolosamente di nuovo era la ‘mia’ piazza, e non c’era un solo turista".
Che cosa cambierebbe?
"Darei delle regole molto accurate sui B&B, e cercherei di evitare tutto ciò che è in favore solo del turismo mordi e fuggi".
A che cosa sta lavorando, in questi mesi?
"Curiosamente, due progetti toscani. Inauguro a settembre una mostra a Capalbio, insieme al Capalbio film festival diretto da Steve Della Casa: al festival proietteranno anche i miei cartoni animati: sarà un modo per affacciarmi a quel mondo del cinema da cui ho sempre cercato di tenermi lontana, per non farmi ‘risucchiare’ da Monicelli e dai suoi amici. E a novembre alla Biblioteca di Pistoia ci sarà una retrospettiva gigante sul mio lavoro, in questa biblioteca modernissima. La Toscana è avanti".