MARTINA MAROTTA
Cronaca

Sciopero Sudd Cobas al Macrolotto, accordi-lampo in 5 ditte

Ieri mattina è scattato il “Macroblocco day”: corteo e picchetti davanti a 8 fabbriche. E dopo qualche ora in più della metà è stata trovata un’intesa sindacale

Un momento della manifestazione di ieri mattina al Macrolotto Uno

Un momento della manifestazione di ieri mattina al Macrolotto Uno

Prato, 2 giugno 2025 – Mattinata di sciopero, ieri, al Macrolotto 1 per il sindacato Sudd Cobas che, insieme ad oltre cento lavoratori, principalmente pakistani e bengalesi dipendenti delle fabbriche dell’area pratese, si sono riuniti al memoriale delle vittime dell’incendio nella fabbrica Teresa Moda. La nuova targa, inaugurata il primo maggio, viene costantemente presidiata da oltre 30 giorni dal sindacato e da volontari dopo che era stata distrutta lo scorso 29 aprile. “Abbiamo voluto iniziare da qui perché per noi è un luogo simbolico” spiega Luca Toscano di Sudd Cobas. “Abbiamo realizzato questa targa per ricordare i fratelli e lo sorelle cinesi che sono morti nel 2013 a causa dello sfruttamento, costretti a vivere in una fabbrica e in quella stessa fabbrica sono morti. Siamo qui tutti i giorni e le notti, in questo gazebo, grazie all’aiuto volontario di tante persone che fanno i turni a difesa di questo memoriale”.

I partecipanti, dopo un primo momento di incontro, sono partiti con due cortei per le vie del Macrolotto 1 con lo scopo di andare a scioperare davanti ad 8 fabbriche della zona. Alla fine della giornata sono stati circa 300 gli operai mobilitati. L’iniziativa si inserisce negli strike day, quattro giorni di scioperi ad oltranza dove, per ogni ditta che si regolarizza, ne subentra un’altra davanti cui scioperare. L’intenzione chiara: non fermarsi nella conquista dei diritti per i lavoratori sfruttati. “Come sempre sappiamo quando inizia e ma non quando finisce” continua infatti Luca Toscano. “Andremo avanti, abbiamo con noi acqua, tende, brandine e coperte, tutto ciò che serve per rimanere davanti ai cancelli delle fabbriche notte e giorno, fin quando ce ne sarà bisogno”.

Il sindacato chiede la regolarizzazione delle assunzioni nel rispetto della normativa vigente che prevedono 40 ore settimanali distribuite in 5 giorni, 8 ore al giorno. La richiesta si estende anche ai contratti a tempo indeterminato, al godimento della malattie e delle ferie. “Ci sono ancora fabbriche dove si lavora 12 ore e dove i diritti sono calpestati. Vogliamo rispetto, dignità e diritti per tutti i lavoratori. Con la solidarietà, con l’unione, siamo molto più forti dei padroni e dimostriamo questa cosa anche oggi” conclude Luca Toscano.

Nei giorni di venerdì e sabato oltre 300 lavoratori hanno scioperato davanti a 14 fabbriche ed in 12 di queste sono stati raggiunti accordi con i proprietari. Inoltre, già nel pomeriggio di ieri in cinque degli otto pronto moda occupati durante la domenica di protesta, denominata Macroblocco day, sono stati firmati accordi sindacali.

La mobilitazione continuerà ancora nelle prossime ore per far sì che vengano regolarizzati quanti più dipendenti possibili da parte delle aziende del settore moda della città e dei comuni limitrofi.