MONICA PIERACCINI
Cronaca

Le strategie per difendersi: "Mai condividere le password o cliccare su link ricevuti via sms"

Laura Grandi, presidente di Federconsumatori Toscana: "Chi raggira spesso fa chiamate sofisticate, e conosce già molti dati della vittima. In questo modo crea fiducia. Usano anche l’intelligenza artificiale".

Laura Grandi, presidente di Federconsumatori Toscana: "Chi raggira spesso fa chiamate sofisticate, e conosce già molti dati della vittima. In questo modo crea fiducia. Usano anche l’intelligenza artificiale".

Laura Grandi, presidente di Federconsumatori Toscana: "Chi raggira spesso fa chiamate sofisticate, e conosce già molti dati della vittima. In questo modo crea fiducia. Usano anche l’intelligenza artificiale".

Dalle piattaforme fasulle che promettono guadagni facili in criptovalute ai finti operatori bancari che telefonano già in possesso di dati sensibili. Le truffe digitali continuano a mietere vittime, anche tra le persone più accorte. L’ultimo caso riguarda una donna finita nella rete di presunti broker online, dopo aver visto un annuncio su Instagram. Come fare a difendersi da queste truffe che, oltre a provocare danni economici, hanno sulla vittima anche un forte impatto a livello psicologico? Lo abbiamo chiesto a Laura Grandi, presidente di Federconsumatori Toscana.

Quanto è diffuso oggi il fenomeno delle truffe online?

"Purtroppo tantissimo. Le truffe si muovono oggi principalmente su due binari: il web e il telefono. La storia di questa signora è emblematica. Si è fidata di un annuncio sui social, ma spesso accade anche tramite sms, il cosiddetto smishing, o con chiamate molto sofisticate. I truffatori conoscono già nome, cognome, agenzia bancaria di riferimento e altri dati personali, che usano per creare fiducia e far cadere la vittima nella rete. Sono modalità collaudate e chi ci cade non è sempre anziano: il fenomeno è trasversale, colpisce giovani, adulti, professionisti".

Cosa può fare chi è vittima di queste truffe?

"Se si riesce a dimostrare che la banca non ha tutelato adeguatamente il conto o la sicurezza dei dati, c’è possibilità di ottenere un rimborso. Ma se si è stati indotti a cliccare o a dare spontaneamente informazioni, la banca spesso non si ritiene responsabile. In questi casi la situazione è più difficile da recuperare".

Qual è la regola d’oro per difendersi?

"Non rispondere mai a telefonate o sms sospetti, mai cliccare su link ricevuti via messaggio. Se qualcuno si presenta come operatore bancario, bisogna chiudere la telefonata e chiamare personalmente il numero ufficiale della propria banca o recarsi in filiale. Le banche vere non contattano i clienti in questo modo. Vale lo stesso per chi propone investimenti in criptovalute: diffidate di chi vi promette guadagni facili, soprattutto se chiede di aprire conti o condividere chiavi d’accesso al wallet. Le truffe oggi hanno anche un volto più evoluto: sfruttano l’intelligenza artificiale, replicano voci, volti, loghi ufficiali. L’unica difesa è la prudenza". Quanto è rischioso investire in criptovalute?

"Va fatto solo su piattaforme affidabili e con conoscenza del mercato. Purtroppo molti si affidano a finti broker, perdendo tutto. Penso al caso tragico di una donna nel pistoiese che si è tolta la vita dopo aver investito i risparmi di una vita su una piattaforma truffaldina. La vergogna le ha impedito di denunciare. Ecco perché è importante non avere paura, non restare in silenzio e rivolgersi subito alla polizia postale o alle associazioni dei consumatori".

Nello specifico delle criptovalute, quale consiglio può dare?

"Mai condividere le chiavi del wallet, tenere sotto controllo l’app con cui si investe, evitare aggiornamenti sospetti, prendersi il tempo per informarsi prima di investire e affidarsi solo a fonti ufficiali. E poi, ripeto, mai dare soldi o informazioni a chi ci chiama senza preavviso. La prevenzione parte dalla consapevolezza: nessuno regala soldi, e nessun investimento serio viene proposto su Instagram o WhatsApp".

Monica Pieraccini