REDAZIONE PRATO

La Madonna dei Papalini. Sacco di Prato, il ricordo

Domani il 513° anniversario. Le celebrazioni nel monastero di San Vincenzo

Domani il 513° anniversario. Le celebrazioni nel monastero di San Vincenzo

Domani il 513° anniversario. Le celebrazioni nel monastero di San Vincenzo

Domani è l’anniversario del Sacco di Prato, avvenuto il 29 agosto 1512. Al fatto più tragico della storia cittadina è legata la Madonna dei Papalini, di cui secondo tradizione la Diocesi da domani a domenica celebra la ricorrenza. Le violenze di quel drammatico giorno furono una delle terribili conseguenze dello scontro in Italia tra la Francia e gli Spagnoli, alleati con lo Stato pontificio. In gioco c’era il rientro dei Medici, cacciati da Firenze (sotto il cui dominio era anche Prato) nel 1494. L’esercito del viceré di Napoli Ramon de Cardona, accompagnato dal cardinale Giovanni de’ Medici (legato pontificio), penetrò in Toscana dal Mugello e, per dare una dimostrazione di forza, deviò verso Prato. Il tragico, violento saccheggio, durato ben 22 giorni, provocò l’uccisione di centinaia di persone. Firenze patteggiò la resa e il ritorno dei Medici al potere. In questa tragica storia c’è un episodio di fede che la tradizione considera miracoloso. I feroci soldati non risparmiavano i monasteri e entrarono anche in San Vincenzo. I capitani spagnoli Giovanni, Spinoso e Vincenzio trovarono le suore raccolte in preghiera davanti ad una statua della Madonna. Si soffermarono e caddero in ginocchio diventando. Sono passati ben 513 anni e le monache hanno sempre ricordato quell’episodio venerando la bella statua policromata chiamandola "dei Papalini" (dalle truppe pontificie che si erano alleate con gli spagnoli). Domani la messa alle 8 sarà presieduta da don Luciano Pelagatti, domenic alle 8,30 celebrata dal rettore della basilica don Paolo Baldanzi (foto)i, alle 18,45 vespro solenne e processione con la Madonna dei Papalini.