Prato, 9 giugno 2025 – Vasile Frumuzache ha ucciso in modo “lucido e organizzato”, non è stato preso dal “panico” ma ha “ponderato” le sue scelte. Così il gip di Prato, Francesca Del Vecchio, ha motivato la convalida dell’arresto e la detenzione in carcere della guardia giurata romena, 32 anni, residente a Monsummano con la famiglia, reo confesso dell’omicidio di Maria Denisa Paun, escort di 30 anni, sparita dal residence Ferrucci a Prato la notte tra il 15 e il 16 maggio. Messo alle strette dagli investigatori, Frumuzache ha confessato un secondo omicidio commesso alla fine del luglio 2024 quando ha accoltellato a morte Ana Maria Andrei, anche lei escort di origini romene, 27 anni, che si prostituiva nella zona di Montecatini. Frumuzache ha sostenuto di fronte al gip di non aver ucciso altre donne ma gli investigatori (le indagini sono affidate ai carabinieri e coordinate dal procuratore Luca Tescaroli) non gli credono.

E’ vero che Frumuzache ha confessato gli omicidi ma solo quando è stato messo di fronte alle evidenze raccolte dalle indagini. Una confessione sulla quale restano molti dubbi. La procura vuole andare fino in fondo motivo per cui già in settimana saranno predisposti ulteriori sopralluoghi sulla collina delle Panteraie a Montecatini, nei pressi del casolare abbandonato, dove sono stati trovati i resti delle due donne. Il campo verrà setacciato nuovamente per escludere che ci possano essere altre donne gettate fra i rovi. La vegetazione è talmente fitta nella zona che, se necessario, si procederà con una bonifica di tutta l’area a caccia di elementi che possano essere utili alle indagini.
Non solo Denisa e Ana Maria, Frumuzache potrebbe aver ucciso ancora. Sono troppi i punti di contatto fra i due omicidi per non ipotizzare che ci possa trovare di fronte a un serial killer. Entrambe escort, entrambe romene. Entrambe si prostituivano nella zona di Montecatini. Denisa era stata proprio nella città termale prima di arrivare a Prato. Si era spostata in fretta e furia lasciando Montecatini prima di quanto aveva previsto. Possibile che avesse già incontrato il suo assassino? Non solo. Sembra che a Frumuzache piacesse conservare “feticci” delle sue vittime. Aveva tenuto l’auto di Ana Maria, nascosta dentro a un capanno nel suo giardino. Una Bmw rossa a cui aveva cambiato la targa e che aveva riverniciato di nero in maniera maldestra di nero. E aveva tenuto anche la sim del cellulare della vittima. La stessa con cui la notte in cui ha ucciso Denisa ha usato per fare una chiamata a se stesso. Perché lo ha fatto? Frumuzache non ha dato spiegazioni.
Durante le perquisizioni nella sua abitazione a Monsummano sono stati trovati altri cellulari, quattro uno dei quali era sotto il sedile della sua Golf. Nel giardino sono stati trovati dei coltelli bruciati. A casa ha portato anche la testa di Denisa e l’ha bruciata. Gli interrogativi restano molti anche perché l’autopsia ha contraddetto la versione fornita dall’assassino agli inquirenti. La guardia giurata ha sostenuto di aver strangolato Denisa nella stanza del residence Ferrucci in quanto ricattato. Poi ha detto di averle tagliato la testa nella camera con un coltello da cucina. “Ho messo la testa in un sacchetto e dentro al borsone nero”, ha spiegato. Una ricostruzione smentita dai fatti: nella stanza non c’era sangue e neppure segni di una pulizia. L’esame autoptico ha stabilito che la testa di Denisa è stata tagliata con un colpo secco, netto, con qualcosa simile a un’accetta o a un’ascia. Un taglio del genere non può essere stato praticato con un coltello da cucina. Frumuzache ha mentito e potrebbe averlo fatto anche quando ha giurato di non aver ucciso altre donne. Gli investigatori non gli credono.