LUIGI CAROPPO
Cronaca

Le mani tese non bastano più

Ad agosto le badanti, come loro sacrosanto diritto, se ne tornano a casa. Cresce il peso della sofferenza e diminuiscono le mani che si tendono per alleviare le necessità quotidiane

La Toscana invecchia rapidamente: 324mila residenti hanno più di 80 anni

La Toscana invecchia rapidamente: 324mila residenti hanno più di 80 anni

Firenze, 26 luglio 2025 – Si dice agosto e si pensa alle agognate vacanze. Non sempre è così. Purtroppo non lo è per le categorie più fragili e per chi gli sta accanto. Per dovere e per amore. Con infinita pazienza e immenso cuore che solo dai sentimenti più veri può trovare risorse supplementari quando le forze si esauriscono. Anziani malati e i loro caregiver (donatori di cure e attenzioni), spesso i familiari più stretti: sono loro le categorie deboli. Perché alla fine gli anziani malati e chi li deve accudire regalando un sorriso, sempre e comunque, non ce la fanno da soli. E allora il ricorso al popolo delle badanti è inevitabile. Ma ad agosto le badanti, come loro sacrosanto diritto, se ne tornano a casa; molte sono dell’Est e riabbracciano i parenti lontani. Allora la città più deserta è ancora più infernale perché cresce il peso della sofferenza e diminuiscono le mani che si tendono per alleviare le necessità quotidiane, 24 ore su 24. E’ questa la realtà cruda che non conosce tormentoni dell’estate da hit parade e i gossip più in voga. La politica assistenziale pubblica deve fare un salto di qualità. Ed entrare in gioco proprio quando si accende la luce rossa dell’allerta, come d’estate. Intercettare i problemi, prevenire i disagi più profondi, alleviare le mansioni quotidiane. Se da una parte dobbiamo ringraziare il terzo settore che sopperisce a tante carenze, dall’altra non dobbiamo stancarci di chiedere di più e di meglio all’assistenza pubblica. La Regione Toscana ha messo in piedi un servizio efficiente ma che non esaurisce i problemi reali. Si chiama Pronto badante e mette in campo risorse per pagare il primo aiuto. E’ sicuramente un punto di riferimento (in tantissimi si sono rivolti al servizio in questi anni) per avere informazioni sui percorsi socio-assistenziali e un sostegno economico per l’attivazione di un rapporto di assistenza familiare. Un servizio di supporto, ma per incidere nella vita fragile di tante famiglie serve anche qualcuno che suoni il campanello e il 10 di agosto chieda: «Come va? Tutto bene?». E’ l’assistenza territoriale. Che abbraccia, cura e dà conforto. L’aspettiamo.