CARLO VENTURINI
Cronaca

Olive, sarà un’annata più povera. “Ma lo standard resta altissimo”

Temperature e piogge favoriscono la mosca: meno resa, ma l’olio pisano resta di qualità superiore

Grandi attese per la qualità, meno per la quantità. E' tempo pensare a raccogliere le olive

Grandi attese per la qualità, meno per la quantità. E' tempo pensare a raccogliere le olive

Valdera, 7 settembre 2025 – Meno quantità per colpa della mosca olearia rinvigorita dagli sbalzi di temperatura e dalle piogge. “Ma la qualità non si discute e negli anni l’eccellenza del nostro olio si è spalmata su più aziende del consorzio con premi e riconoscimenti internazionali”. È Gianluca Bovoli, presidente del consorzio “Strada dell’olio dei Monti Pisani”.

La mosca olearia non è mai sparita dai nostri uliveti da Vecchiano a Buti ma quest’anno è stato un temibile nemico, tant’è che Bovoli consiglia: “Il trattamento sia biologico che convenzionale va fatto fino ai primi di ottobre. Non si deve mollare”. L’annata 2025 avrà meno quantità rispetto al 2024 “anche perché fu quella, una stagione eccezionale e quindi un calo fisiologico è da mettere in conto”.

Sul fronte della mosca, Bovoli dice: “Abbiamo avuto temperature caldissime. Con il caldo, le larve della mosca muoiono. Ma a periodi con elevate temperature, si sono intervallate con frequenza e bruscamente, settimane di pioggia e temperature basse con tanta umidità. Queste sono condizioni in cui la mosca ci va a nozze”.

Il consorzio però ha armi sia da usare sul campo quando si manifesta il fenomeno, ma anche strumenti preventivi. “Da giugno, con cadenza settimanale, mandiamo ai consorziati un monitoraggio sulla mosca e suggeriamo anche alcuni interventi”. Una di queste contromosse è l’uso biologico della caolina, una sorta di calce in polvere da distribuire sia sulle foglie che sull’oliva. “Il metodo del tutto biologico funziona sotto due aspetti: da un lato questa polvere fa da crema solare proteggendo sia le foglie che l’oliva dalle vampate del sole. Dall’altro, rende l’ulivo biancastro e la mosca, essendo di certo non intelligentissima, vedendo foglie e olive biancastre non le riconosce e non ci si posa”.

Bovoli è soddisfatto dell’azione messa a contrasto della mosca e dice: “Sono anni, forse un decennio che facciamo informazione”. La sua soddisfazione si spinge anche in un’altra direzione e cioè sulla qualità. “In passato la qualità del nostro olio era confinata in pochissime aziende. Ora questa eccellenza si è diffusa. Cioè a livello medio si è alzata l’asticella della qualità”.

Ultimo consiglio di Bovoli: “Raccolta delle olive e frangitura devono essere molto ravvicinate per garantire un olio eccellente. I frantoi vanno prenotati. Succede a volte che un olivocoltore faccia la raccolta il 5 ottobre e solo dopo chiami il frantoio che magari gli darà un appuntamento molto molto posticipato”.

Ed eccoci ai dazi. “Noi esportiamo quantità non grandissime. Il nostro prodotto è di nicchia e negli Stati Uniti ha un costo già superiore alla media. Il 15% in più, di certo non sarà un deterrente all’acquisto”.