LUCA BONGIANNI
Cronaca

Teatro Era, rischio declassamento: “Un attacco alla cultura”

Il Ministero e la retrocessione della Fondazione Teatro della Toscana. Franconi: “Sembra rappresaglia politica”. Massini: “Una pagina gravissima”

Uno spettacolo al “Teatro Era” a Pontedera (foto Germogli)

Uno spettacolo al “Teatro Era” a Pontedera (foto Germogli)

Pontedera, 20 giugno 2025 – “Se davvero si arriverà da parte del Ministero della Cultura al declassamento della Fondazione Teatro della Toscana, di cui fa orgogliosamente parte il Teatro Era, saremmo di fronte al superamento dei limiti della decenza istituzionale”. La preoccupazione è palpabile, i toni sono duri. Il sindaco di Pontedera, Matteo Franconi, che è anche vicepresidente della Fondazione Teatro della Toscana che riunisce i palcoscenici della Pergola, di Rifredi ed il Teatro Era, si esprime così sul possibile declassamento della Fondazione stessa. “L’operazione – dice il primo cittadino pontederese – potrebbe appellarsi in un modo soltanto, ‘rappresaglia politica’, aggiungerei pure di bassa lega, compiuta con il bieco e malcelato intento di mortificare una Fondazione teatrale nazionale per motivi che nulla hanno a che vedere con la qualità artistica o la gestione culturale. Spero che il Ministero non ritenga di far scontare al nostro Teatro la scelta di avere una direzione artistica di altissimo profilo, ma scomoda, come Stefano Massini. Men che meno voglio credere che abbia deciso di dare una lezione alla nostra Regione perché politicamente ‘non allineata’”.

La Fondazione rischia di perdere lo status di teatro nazionale. Una scelta che ha portato tre componenti della Commissione consultiva per il teatro del Ministero della Cultura, impegnata nella valutazione dei programmi dei teatri italiani per stabilire l’entità dei finanziamenti, a presentare le loro dimissioni dopo che la maggioranza ha scelto di retrocedere di fascia la Fondazione Toscana, portandola dunque a perdere molti finanziamenti statali. “Pontedera, Firenze e la Toscana contrasteranno qualsiasi tentativo di subordinare le ragioni della Cultura, con la C maiuscola, alla logica della fedeltà politica, con la p minuscola – prosegue Franconi –. Siamo pronti ad organizzare nel prossimo fine settimana un’apertura h24 del Teatro Era e chiederemo a tutte le realtà culturali del territorio di presidiarlo, liberamente, perché la libertà della cultura partecipa della cifra democratica di un Paese. Confidiamo che il Ministro Giuli non tradisca l’alta funzione pubblica a cui è stato chiamato: si macchierebbe di quella “hybris“ che proprio il teatro ci ha insegnato quali conseguenze porti”. Dal governatore della Toscana, Eugenio Giani, alla sindaca di Firenze, Sara Funaro, si è infiammata la protesta. Il direttore artistico Stefano Massini, nominato lo scorso gennaio, ha definito questo momento “una pagina gravissima, senza precedenti nella storia del teatro italiano”. Per questa mattina resta in programma, comunque, la presentazione della stagione 2025/26 in piazza della Signoria a Firenze.