Barbara Berti
Cronaca

Firenze, la Pergola verso il declassamento. Tre commissari si dimettono. Massini: “Sono schifato”

Lettera al ministro Giuli. Un fulmine a ciel serena alla vigilia della presentazione del cartellone. Elly Schlein: “Sfregio al patrimonio culturale italiano”

Stefano Massini (foto Gianluca Moggi/ NewPressPhoto)

Stefano Massini (foto Gianluca Moggi/ NewPressPhoto)

Firenze, 19 giugno 2025 – Pergola verso il declassamento e tre commissari del Ministero della cultura scrivono al ministro Giuli. Come un fulmine a ciel sereno, alla vigilia della presentazione della nuova stagione 2025-2026 del Teatro della Toscana (che riunisce la Pergola, Rifredi e l’Era di Pontedera), da Roma arrivano notizie che fanno tremare la cultura fiorentina. Tre dei sette componenti della Commissione consultiva per il teatro del Mic hanno presentato al ministro della Cultura le dimissioni a causa della “scelta della maggioranza della Commissione di voler declassare la Fondazione teatro Nazionale della Toscana” che vede Stefano Massini alla direzione artistica. I tre componenti sono Alberto Cassani, Carmelo Grassi e Angelo Pastore. Una scelta, scrivono nella lettera di dimissioni, che “ci trova assolutamente contrari e rende impossibile la prosecuzione del lavoro”.

Le reazioni del mondo politico

Al momento nessun commento da parte del direttore artistico Massini, mentre la sindaca di Firenze e presidente della Fondazione del Teatro della Toscana, ovvero Sara Funaro, non ci sta: "Preoccupante e inaccettabile l'idea del declassamento del Teatro della Toscana che leggiamo sulla stampa e che ha portato alle dimissioni di tre commissari su sette della commissione ministeriale. Chiedo spiegazioni immediate al ministro Giuli e al sottosegretario Mazzi perché si tratta di un atto gravissimo, ripeto, inaccettabile". I due erano pronti a presentare il cartellone della nuova stagione a tutta Firenze con un incontro sull’Arengario di Palazzo Vecchio programmato per venerdì 20 giugno alle 10,30.

Dura reazione anche da parte del Pd: "Siamo davanti a un uso delle istituzioni completamente fuori dalle regole e da ogni logica. Il declassamento della Fondazione Teatro della Toscana, che ha alla direzione artistica una figura di altissimo profilo come Stefano Massini, rappresenta un fatto di una gravità senza precedenti. Un atto che ha il sapore evidente della rappresaglia politica e che mina alla base l'autonomia e la credibilità delle istituzioni culturali del nostro Paese. Che configura inoltre un attacco politico del governo alla città di Firenze che evidentemente viene considerata dalla maggioranza territorio ostile", dichiarano i deputati del Partito Democratico della commissione Cultura della Camera Manzi, Orfini e Berruto.

"Declassare la Pergola per ragioni ideologiche è uno schiaffo a Firenze e alla cultura. Il ministro dell'ignoranza Giuli si dovrebbe vergognare", afferma invece in una nota il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.

"Il declassamento del Teatro della Toscana è uno sfregio al patrimonio culturale italiano che non possiamo accettare", dice la segretaria del Pd Elly Schlein. "Sono vicina alla sindaca di Firenze Funaro e la sosterrò in questa sua sacrosanta battaglia per evitare il declassamento - aggiunge la leader dem -. Perché la cultura per noi deve essere libera e l'ideache ormai la destra l'ha resa solamente una corsa alle poltrone da spartire la contrasteremo con ogni forza. L'arroganza del governo arriva a travolgere persino gli organismi tecnici per 'punire' chi non si allinea. Le dimissioni di tre su sette dei componenti della commissione consultiva per il teatro del Mic sono il segno di una situazione gravissima".

Ma i commenti arrivano anche da destra. "Il Teatro La Pergola è vittima delle scelte irresponsabili del sindaco di Firenze, Sara Funaro. Abbia il coraggio di ammetterlo. È questo il vero motivo per cui ha purtroppo perso il riconoscimento di teatro nazionale. Le scelte avventate di Funaro sul teatro, sulla programmazione, e le incongruenze di bilancio, rendono obbligato il declassamento, nel rispetto dei soldi dei contribuenti. Ci aspettiamo che chiarisca al più presto se intende  continuare a subordinare la cultura alla logica della fedeltà politica, e che chieda scusa agli appassionati di teatro e ai cittadini tutti di Firenze", dichiara il senatore di Fratelli d'Italia, Paolo Marcheschi, capogruppo in commissione Cultura a Palazzo Madama.

Il commento di Massini

E non manca nemmeno il commento di Stefano Massini, direttore artistico del teatro: "Una pagina gravissima, senza precedenti nella storia del teatro italiano. Una pagina che mi vede schifato, lo dico, fino agli urti di vomito. Evidentemente ogni oggettività è tramontata, il personalismo trionfa, e con essi il buon senso del capire la farsa di questa sparatoria da saloon ingaggiata da mesi contro di me, contro il nostro teatro e contro la gente", scrive su Facebook.

"Domattina a Firenze in piazza della Signoria, presenteremo comunque la stagione 2025/2026 di un teatro straordinario che non merita tutto ciò - ha aggiunto -. Lo faremo a un passo da dove Savonarola fu bruciato sul rogo perché inviso al potere di turno: ma sono passati secoli, ci siamo evoluti, abbiamo fatto tantissimi passi avanti e oggi, nel 2025, il potere non è più quello di un tempo, quando la voce scomoda si faceva tacere perché non disturbasse".