
Fiorella alla vigilia delle tappe toscane del tour. "Dell’apocalisse di Gaza ne parlo in scena tutte le sere"
Il tour finisce il 6 settembre a Cortona sotto le stelle di Piazza Signorelli lasciando a Fiorella Mannoia i ricordi virati tenerezza dell’avventura sinfonica con cui è in scena pure l’11 agosto alla Fortezza Montalfonso di Castelnuovo Garfagnana e il 4 settembre in piazza dei Cavalieri a Pisa. Con lei l’Orchestra Sinfonica Saverio Mercadante di Altamura diretta dal maestro Rocco De Bernardis. "Quello in piazza Signorelli sarà il nostro centesimo concerto – racconta –. Un grande successo, visto che, con un repertorio interamente riarrangiato in chiave orchestrale, il risultato non era poi così scontato. Andare a toccare canzoni che la gente ama e canta da decenni è sempre un rischio. E poi, venendo da una tournée pianoforte e voce con Danilo Rea, ritrovarmi catapultata su un palco con oltre venti musicisti è stato un bel salto".
Se quello di cantare con l’orchestra è un sogno realizzato, ne ha uno di riserva ancora chiuso nel cassetto? "Con Carlo (Di Francesco, il marito-produttore, ndr) stiamo lavorando con calma, al prossimo album. Il 2026 sarà per noi un anno in studio di registrazione".
Il 25 settembre porta a Napoli una nuova edizione di ’Una nessuna centomila’, la prima al Sud. Con quale formula? "La stessa dell’anno scorso a Campovolo, ovvero con colleghe e colleghi. Questo perché ormai sono tanti gli uomini che hanno chiesto di poter abbracciare la causa, contribuendo al laboratorio artistico messo in piedi da noi ‘ragazze’ tre anni fa per aiutare le donne vittime di violenza e promuovere la parità di genere. Pure il pubblico è in continua crescita, basta pensare che quest’anno abbiamo esaurito piazza del Plebiscito senza annunciare un solo nome del cast".
La gente si fida di voi. "Sì, sa che la nostra Fondazione è una cosa seria. Tutti i soldi in cassa vanno ai centri antiviolenza che ne hanno più bisogno. Siamo gocce nel mare, ma in tre anni abbiamo raccolto 3 milioni di euro".
L’artista è il rischio che corre. Pure dicendo sempre e comunque ciò che pensa. "Alcuni lo fanno, altri no, ma non sto qui a criminalizzare... resto dell’idea, però, che oggi prendere posizione sia un atto di coraggio. Io, ad esempio, non ce la faccio a stare zitta. L’apocalisse di Gaza, ad esempio, non può essere taciuta. Ecco perché ne parlo in scena tutte le sere".
In piazza del Plebiscito canterà pure il 18 settembre nel concertone per il decennale della scomparsa di Pino Daniele? "Certo. Credo che nella musica italiana ci sia un prima e un dopo Pino Daniele. Non c’è artista che non lo ami, perché lui era il musicista per eccellenza ed è entrato nella vita di tanti".
Andrea Spinelli