REDAZIONE UMBRIA

Morto nel laghetto a 13 anni, tre indagati. Tra loro anche la madre di un compagno

Si tratta di un passaggio tecnico in vista dell'autopsia fissata per il 20 giugno per chiarire la causa della morte del 13enne, che in base a quanto appreso non sapeva nuotare

Riccardo Tascini era appassionato di arti marziali, cintura nera di karate

Riccardo Tascini era appassionato di arti marziali, cintura nera di karate

Perugia, 19 giugno 2025 – Ci sono tre persone iscritte nel registro degli indagati per la morte di Riccardo Tascini, il ragazzo di 13 anni trovato senza vita in un laghetto artificiale all’interno di un’azienda agricola di Pieve Caina, frazione del Comune di Marsciano. Il giovane si trovava lì per festeggiare insieme ai compagni la fine della scuola.

Il ragazzo, che in base a quanto appreso non sapeva nuotare, sarebbe entrato da solo nelle acque del lago, usato come bacino di irrigazione e dichiarato non balneabile. Il suo corpo è stato trovato a 4 metri di profondità. Il laghetto, in alcuni punti, è addirittura più profondo e per questo è vietato farci il bagno. Nessuno sa darsi una spiegazione di quanto accaduto. A far scattare l’allarme sono stati proprio i compagni, che ad un certo punto hanno perso di vista Riccardo. I vestiti del giovane sono stati trovati a bordo lago, per questo sono stati immediatamente avvertiti i vigili del fuoco. La tragica scoperta è stata fatta dai sommozzatori.

I nomi degli indagati sono quelli della proprietaria della struttura, del gestore dell'azienda agricola e figlio della proprietaria e di una mamma di un amichetto di Riccardo a cui i genitori avevano affidato il figlio. Si tratta di un passaggio tecnico in vista dell'autopsia fissata per il 20 giugno per chiarire la causa della morte del 13enne, un atto dovuto per consentire ai medici di eseguire l’esame e capire se davvero Riccardo sia morto per annegamento.

Il 13enne, appassionato di arti marziali e cintura nera di karate, e i suoi compagni stavano festeggiando la fine della terza media in quel terreno dell’azienda agricola marscianese, dove qualcosa ha finto per andare come non avrebbe dovuto e come nessuno poteva immaginare. Tra qualche giorno avrebbero dovuto sostenere le prove orali degli esami per concludere il ciclo di tre anni di studio insieme