ANTONIA CASINI
Cronaca

Parcheggi selvaggi, trasporti in tilt. Oltre 50 denunce in pochi mesi

Autobus bloccati da auto in divieto: corse saltate, ritardi e disagi per pendolari e studenti

Parcheggi selvaggi che bloccano gli autobus, giro di vite da mesi. Sono state 52 le denunce di Autolinee Toscane per richiesta danni da marzo 2024 fino a ora su Pisa e provincia. Macchine che, lasciate in strada in modo non corretto, hanno bloccato la viabilità e quindi anche il servizio. Risultati? Corse saltate, altre che subiscono vari ritardi, pullman sostitutivi fatti arrivare. Un danno non solo per l’azienda, ma anche per i passeggeri, pendolari che, a loro volta, tardano ad arrivare sul posto di lavoro, o studenti che entrano quando ormai la campanella è suonata da un pezzo.

Alcuni esempi sul territorio? Uno degli ultimi risale al 10 giugno, in via Di Goletta a Pisa, dove qualcuno "ha bloccato il servizio di trasporto pubblico locale impedendo il transito dei bus a causa della propria autovettura parcheggiata in divieto di sosta"; maggio 2025, San Miniato. "Numerose auto parcheggiate in divieto di sosta hanno impedito al bus di AT della linea 320 di transitare. Proprio a causa di questa situazione, Autolinee Toscane è stata costretta a sopprimere la corsa dalle 16,15 alle 16,45". Sempre a maggio si sono verificati anche altri casi, nel giro di pochi giorni, con blocchi, ritardi e caos.

E ancora, marzo scorso, a Casciana. Una vettura posteggiata "lungo la linea 400 a Casciana Alta: il bus diretto a Pontedera è rimasto fermo per oltre 40 minuti fino all’arrivo della polizia municipale e del carro attrezzi". A fine anno, in via Santi Efisio e Potito, a Pisa, un’auto lasciata in sosta selvaggia ha impedito il transito del bus tpl della linea 3+ per circa un’ora". A ottobre 2024, in via S. Paolo a Ripa d’Arno, altri episodi. In 30 – fa sapere Autolinee – hanno pagato il rimborso danni.

Quanto? Cambia di volta in volta perché sono tante le variabili. Dipende infatti quanto resta fermo il mezzo, se è stato necessario inviare un altro veicolo sostitutivo e se è richiesto l’arrivo di altro personale. Il minimo è di qualche centinaia di euro. Se si paga subito il danno, si tende a chiudere la vicenda, altrimenti si va avanti. Difficile la contestazione però dell’interruzione del pubblico servizio che implica il dolo.