GABRIELE MASIERO
Cronaca

Il Pd si ferma ai box. Riglione rinvia il voto. Troppi veleni e ricorsi

Vertici regionali e nazionali dem pronti a intervenire per risolvere la crisi. Domani riunione degli organismi di garanzia sulla legittimità dei congressi.

Marco Biondi

Marco Biondi

di Gabriele MasieroPISAIl congresso Pd si ferma ai box e domani sarà una giornata spartiacque. Dopo lo stop improvviso al voto del circolo di Riglione, ci sarà infatti una riunione tra gli organismi di garanzia che dovranno valutare se le consultazioni svolte fiora (quella contestatissimi a Sam marco-San Giusto e quella svoltasi al Cep, con poca partecipazione) saranno legittime oppure no. E non è escluso che sul caos pisano intervengano con imposizioni dall’alto i vertici regionali e nazionali del partito nel tentativo di sanare una deriva che vede da anni contrapposte le due anime dem (riformisti e sinistra interna) che si stanno affrontando in quella che sembra una vera e propria resa dei conti piuttosto che un autentico confronto di idee e proposte politiche per costruire l’alternativa al centrodestra cittadino. Il congresso previsto per ieri al circolo di Riglione è stato rinviato a data da destinarsi e la motivazione indicata è una non meglio precisata “questione organizzativa“, anche se in realtà lo stop è stato determinato proprio per attendere l’esito della riunione prevista per domani degli organismi di garanzia che dovranno valutare se gli step già fatti sono stati compiuti nella piena legittimità o se invece siano stati violati i diritti di qualcuno.

L’oggetto del contendere ormai è noto: la legittimità dell’anagrafe degli iscritti che attualmente è sotto la lente dei garanti provinciali per alcune decine di tesserati che potrebbero non avere diritto al voto. Una situazione che ha alimenta accuse e veleni e una pioggia di ricorsi. Ma anche la decisione da parte del candidato riformista Mario Iannella di non partecipare alla conta interna finché non sarà chiarità la situazione. Una scelta che ha determinato anche la diserzione di gran parte dei suoi nelle due consultazioni effettuate: a San Marco San Giusto e venerdì al Cep, entrambe stravinte da Marco Biondi che invece ha tirato dritto. Nel voto dell’altro giorno infatti il candidato degli schleiniani su 98 aventi diritto ha conquistato 46 preferenze (meno della metà degli iscritti) contro le 4 del suo antagonista. Sei le schede nulle.

Sullo sfondo di tutto questo ci sono anche sfoghi durissimi nelle chat interne, mail al vetriolo tra chi dovrebbe assicurare la correttezza procedurale e i rappresentanti delle diverse mozioni congressuali, oltre a un’isteria di fondo che alimenta più il caos che la pacificazione. Il Pd pisano è una polveriera e da più parti in questi mesi sono arrivate le richieste di darsi una calmata e riportare al centro il bene della comunità politica e non dei singoli dirigenti da parte dei militanti ma anche di esponenti di primo piano del partito. Tutti caduti nel vuoto e ora incombono le carte bollate.

Corroborate da una richiesta formale avanzata dal segretario provinciale, Oreste Sabatino, ai vertici regionali di sospendere il congresso e fare chiarezza. Per ora Emiliano Fossi e i suoi hanno cercato di mediare per cercare di disinnescare ulteriori crisi interne, ma c’è chi giura che il caos Pisa è ben noto anche al Nazareno e non è escluso che lunedì o comunque nella prossima settimana siano proprio gli emissari di Fossi e Schlein a cercare una quadra tra i litiganti pisani.