GABRIELE MASIERO
Cronaca

Pd, Biondi e la sua ricetta: "Io riformista, voglio unità". Ma restano i veleni interni

La corsa per la segreteria cittadina e dem tra ricorsi e accuse incrociate. E la commissione di garanzia: "Chi si sente minacciato si rivolga ai magistrati".

Marco Biondi, candidato alla segreteria comunale dem

Marco Biondi, candidato alla segreteria comunale dem

"Sono un riformista, e lo rivendico, che si è messo a disposizione del partito per cercare di ricucire gli strappi e fare sintesi con l’area Schlein per costruire un nuovo Pd capace di mettere in campo un’offerta politica credibile e alternativa alla destra". Così Marco Biondi, candidato alla segreteria comunale dem motiva la sua scelta di candidarsi anche con il sostegno della sinistra del partito sfidando Mario Iannella (candidato dei riformisti) e, nelle acque tempestose del congresso, assicura che "è pronto fin da ora a riconoscere la legittimità del vincitore, auspicando che si faccia altrettanto per costruire una proposta politica affidabile e unitaria".

"E’ il momento - aggiunge Biondi - di ricostruire un Pd aperto, inclusivo, radicato, capace di ascoltare e guidare, la prima forza politica di Pisa e di farlo mettendo da parte polemiche procedurali e confrontandosi sui contenuti. Infatti, in questo percorso mi ispira il kintsugi, l’arte giapponese di riparare oggetti rotti con lacca e polvere d’oro. Non si nascondono le crepe: si valorizzano. Le ferite diventano parte integrante della bellezza e della forza di un oggetto, così come i momenti difficili fanno parte della storia di una comunità politica".

Già ma di polvere d’oro ne servirà molta, dopo il caos scoppiato al primo voto nel circolo San Marco San Giusto che resta sotto la lente d’ingrandimento degli organismi di garanzia del partito. "Non compete a me entrare nel merito della questione -conclude Biondi - io penso a fare politica e a proporre un confronto che sui contenuti, lavorando affinché il Pd pisano torni a essere una casa accogliente per tutte le sue anime. Serve un partito dove le decisioni siano frutto del confronto negli organismi dirigenti, non il risultato di accordi di vertice". Ma il clima resta incandescente e la commissione di garanzia ieri ha emesso un primo verdetto proprio sulla platea contestata di aventi diritto al voto ribadendo che "l’anagrafe è quella che tiene conto della validazione di 10 iscritti al circolo Leopolda e l’esclusione di 60 persone dal circolo Pisanova" pur evidenziando che la stessa "potrebbe subire ulteriori modifiche" dopo i ricorsi preannunciati e ricevuti in seguito al congresso di San Giusto "e in relazione ai quali si sta provvedendo a pianificare i lavori e le relative audizioni".

Infine la commissione fa sapere di avere consigliato gli iscritti che avrebbero subito minacce e pressioni di "valutare l’opportunità di rivolgersi all’autorità giudiziaria per vedersi tutelati". Veleni che investono il Pd a tutti i livelli. Secondo l’assessore Leonardo Marras, coordinatore regionale di Area Riformista, cè un "clima troppo teso e ciò non può che preoccupare tutti". "Biondi - conclude - si presenta con spirito unitario, ma nasce da una frattura. E ora siamo alle carte bollate interne. In questi casi, è molto complicato che emerga la politica e il confronto di merito. Di solito, ci si ferma e si ragiona per trovare una soluzione realmente unitaria".