Secondo il Comitato per la difesa di Coltano, la situazione dell’abbandono di rifiuti è già esplosiva per le montagne di mobili, sacchi, ferraglia, cartoni, plastiche, elettrodomestici e carcasse di auto, ma sarebbe precipitata con la manomissione delle telecamere recentemente installate. "Sia quelle all’ingresso dall’Aurelia che quelle di Ospedaletto sono malinconicamente rivolte verso il cielo, a inquadrar le stelle", afferma Anita Faccendoni, presidente del Comitato. "Come mai nessuno dal Comune se ne è accorto, se esse erano in funzione?". Secondo il Comitato, da tempo i cittadini di Coltano si interrogano "sull’attività delle telecamere, ritenendo incomprensibile che rifiuti ingombranti come auto semidistrutte siano passati sotto l’occhio elettronico impunemente, senza interventi delle forze dell’ordine". L’area dove, sempre secondo il Comitato, "si concentrano maggiormente gli abbandoni di rifiuti, prossima al campo Rom, è all’interno del Parco e di proprietà dell’Università di Pisa".
"Tanta parte di Coltano è una discarica a cielo aperto, visibile da lontano e con rifiuti di ogni genere", aggiungono i cittadini, precisando che "sono gli stessi Rom a segnalare e protestare per una situazione invivibile". Per il Comitato, "il problema centrale è proprio la gestione del campo Rom: chi c’è in questo campo in continua espansione? Come mai nessun controllo?".
Il Comitato sottolinea inoltre che "la situazione si configura come una bomba ecologica". "Non abbiamo nulla contro i Rom – dicono i coltanesi – ma si devono rispettare le regole e fare i controlli", e "ci vuole un impegno quotidiano dell’amministrazione, e non parole al vento su un contenimento mai attuato".
Secondo il Comitato, quando sotto la gestione del sindaco Floriani fu varato il progetto “Città sottili”, vennero assegnate ai titolari le case minime, mentre "il resto, per esempio tutte le roulotte, è una superfetazione abusiva aumentata nel tempo e incontrollata". A memoria dei residenti, "gli ultimi controlli, con pulizia e rimozione delle roulotte abusive, sembrano risalire alla giunta Filippeschi".
"Non vogliamo che sia smantellato, come promise il sindaco Conti nella sua prima campagna elettorale, chiediamo solo controlli e legalità", conclude il Comitato.