
Stefano Ceccanti
Sospendere temporaneamente il congresso per eleggere il segretario dell’unione comunale di Pisa del Pd in attesa di fare chiarezza sulla platea degli iscritti aventi diritto al voto. Lo ha chiesto il segretario provinciale dem, Oreste Sabatino, al presidente dell’ufficio adesioni del partito, Marco Gherardini, dopo il caos scoppiato nei giorni scorsi per il voto di un circolo, dove risulta iscritto anche l’ex deputato e costituzionalista Stefano Ceccanti (che non ha votato), perché vi erano presunte anomalie sull’anagrafe degli iscritti con decine di adesioni contestate.
La situazione, tuttavia, non è solo procedurale ma il frutto delle tensioni incrociate tra l’area riformista del partito e la sinistra schleiniana che da decenni avvelenano il clima interno. Sul caso si è già espressa la commissione di garanzia che ha certificato le anomalie e messo in guardia dal procedere con prove di forza tra le opposte fazioni in attesa di stabilire i numeri corretti.
Da qui la richiesta di Sabatino di fermarsi: "La commissione - ha scritto Sabatino - ha evidenziato la necessità di un approfondimento istruttorio per garantire la certezza e la trasparenza della platea degli aventi diritto al voto e chiarire le criticità emerse in merito alle procedure di voto nel circolo Pd San Marco – San Giusto".
Secondo Ceccanti la lettera con la richiesta di stop "rappresenta un test significativo sulla possibilità di affermare, nella vita interna di un partito, il rispetto della democrazia e dello stato di diritto: dopo la decisione dei Garanti provinciali, che impone di giungere a un elenco certo degli aventi diritto al voto, e la conseguente comunicazione del partito provinciale, ci sarebbero finalmente tutte le condizioni per un doveroso ritorno alla legalità".
Ma per riuscirci, è la stoccata finale di Ceccanti all’area Schlein, occorre abbandonare "tentazioni autoritarie, emule dell’impostazione orbaniana e della cosiddetta ‘democrazia illiberale’, che prescinde da forme, regole e limiti".
Gabriele Masiero