
Anagrafe contestata, quindi non è chiaro se la votazione sarà ritenuta valida "Saranno gli organi di garanzia a giudicare eventuali ricorsi". Le posizioni.
Il congresso per eleggere il segretario cittadino del Pd, dopo oltre un anno e mezzo di attese, veleni e rinvii, si apre all’insegna dello scontro totale tra due fazioni che da anni ormai coabitano sotto lo stesso tetto politico, ma lavorano stabilmente l’una contro l’altra. La sfida tra Mario Iannella (area riformista) e Marco Biondi (riformista che all’ultimo tuffo ha scelto di candidarsi sostenuto dall’area Schlein e sotto le insegne della nuova presunta corrente che fa capo all’ex sindaco fiorentino Dario Nardella) più che un confronto di idee sul futuro del partito sembra una resa dei conti. Casus belli l’anagrafe degli iscritti che, a giudizio della commissione provinciale di garanzia del partito, presenta una "discrasia nei numeri tale da raccomandare prudenza" (60 tesserati a suo sostegno del circolo Pisanova sono stati "depennati" perché iscritti fuori tempo massimo ma risultano ancora presenti nella platea degli aventi diritto di voto) agli organismi dirigenti raccomandando si sospendere le votazioni previste per ieri pomeriggio al circolo San Marco San Giusto. E così accade, ma i sostenitori di Biondi non ci stanno e tirano dritto. Così in serata si vota, ma non è chiaro se il voto sarà valido. Il caos coinvolge anche l’ex deputato e costituzionalista Stefano Ceccanti, arrivato appositamente da Roma per votare nel suo circolo quando però apprende che tutto è sospeso e se ne va, salvo scoprire successivamente che invece si vota. E così scrive alla commissione provinciale di garanzia del Pd spiegando che "alcuni iscritti decidono di votare con quella che può essere considerata al massimo un’originale manifestazione politica: qualora si intendesse dare ad essa qualsiasi valore giuridico è evidente che il mio diritto di voto sarebbe stato leso e pertanto presento sin d’ora istanza formale di annullamento". Il segretario provinciale dem, Oreste Sabatino fa altrettanto informando per conoscenza anche il segretario regionale, Emiliano Fossi per chiedere chiarimenti "sulla correttezza della procedura congressuale". Finita qui? Nient’affatto: "E’ assurdo - attaccano Giacomo Mazzantini e Giulietta Falorni, iscritti al circolo San Marco San Giusto - che a congresso già iniziato venga chiesto di annullare il percorso congressuale. E’ incomprensibile che di fronte a tanti tesserati Iannella abbia deciso di confezionare la polemica andando contro la volontà della totalità degli iscritti. Saranno gli organi di garanzia a giudicare semmai eventuali ricorsi, ma da iscritti, visti i risultati e l’ottima partecipazione, ci viene da pensare che sia un tentativo di far saltare i congressi invece di perderli".
Gab. Mas.