GABRIELE MASIERO
Cronaca

Resa dei conti nel Pd. A Pisa i dem litigano su chi può votare

Il congresso si ferma, domani la riunione decisiva. Riformisti e sinistra interna cercano la quadra.

Emiliano Fossi, segretario regionale del Pd toscano, deve cercare una mediazione fra le diverse anime dei dem pisani

Emiliano Fossi, segretario regionale del Pd toscano, deve cercare una mediazione fra le diverse anime dei dem pisani

Il congresso del Pd si ferma ai box e domani sarà una giornata spartiacque. Dopo lo stop improvviso al voto di un circolo ci sarà infatti una riunione tra gli organismi di garanzia che dovranno valutare se le consultazioni svolte finora siano state legittime oppure no. E non è escluso che sul caos pisano (sollevato in prima battuta da Stefano Ceccanti) intervengano con imposizioni dall’alto i vertici regionali e nazionali del partito nel tentativo di sanare una deriva che vede da anni contrapposte le due anime dem (riformisti e sinistra interna) che si stanno affrontando in quella che sembra una vera e propria resa dei conti piuttosto che un autentico confronto di idee e proposte politiche per costruire l’alternativa al centrodestra cittadino.

L’oggetto del contendere è la legittimità dell’anagrafe degli iscritti che attualmente è sotto la lente dei garanti provinciali per alcune decine di tesserati che potrebbero non avere diritto al voto. Una situazione che ha alimenta accuse e veleni e una pioggia di ricorsi. Ma anche la decisione da parte del candidato riformista Mario Iannella di non partecipare alla conta interna finché non sarà chiarità la situazione. Una scelta che ha determinato anche la diserzione di gran parte dei suoi nelle due consultazioni effettuate nei circoli nei quali ha stravinto il suo avversario Marco Biondi che invece ha tirato dritto. Sull’esito di quelle consultazioni pesa proprio la mancata partecipazione dei riformisti.

Sullo sfondo di tutto questo ci sono anche sfoghi durissimi nelle chat interne, mail al vetriolo tra chi dovrebbe assicurare la correttezza procedurale e i rappresentanti delle diverse mozioni congressuali, oltre a un’isteria di fondo che alimenta più il caos che la pacificazione. Il Pd pisano è una polveriera e da più parti in questi mesi sono arrivate le richieste di darsi una calmata e riportare al centro il bene della comunità politica e non dei singoli dirigenti da parte di militanti ed esponenti di primo piano del partito.

Tutti caduti nel vuoto e ora incombono le carte bollate. Corroborate da una richiesta formale avanzata dal segretario provinciale, Oreste Sabatino, ai vertici regionali di sospendere il congresso e fare chiarezza. Per ora Emiliano Fossi e i suoi hanno cercato di mediare per cercare di disinnescare ulteriori crisi interne, ma c’è chi giura che il caos Pisa è ben noto anche al Nazareno e non è escluso che lunedì o comunque nella prossima settimana siano proprio gli emissari di Fossi e Schlein a cercare una quadra tra i litiganti pisani.

Gab. Mas.