
Giacomo Franceschi, ex volontario Aib della sezione di Calci
Pisa, 14 giugno 2025 – Adesso che la condanna per Giacomo Franceschi a 10 anni (quasi due già scontati) è definitiva, come sancito dalla Cassazione, anche i sindaci di Calci e Vicopisano parlano di un evento che ha segnato per sempre i comuni che amministrano.
Maxi rogo del Monte Pisano, che cosa accadrà adesso? “Ci siamo sempre astenuti da qualsiasi commento perché ritenevamo necessario attendere la conclusione del processo – affermano Massimiliano Ghimenti e Matteo Ferrucci – Abbiamo ritenuto di tenere questa condotta perché, per la nostra Costituzione, si è innocenti fino alla sentenza definitiva. E perché crediamo in questo principio e nella giustizia. Oggi (giovedì, ndr), però, la Suprema corte ha sancito e ha sancito definitivamente che un nostro concittadino è responsabile del gravissimo incendio del settembre 2018 e della relativa distruzione che ha interessato il nostro territorio. Questo causa un dolore doppio. Fa ancor più male saperlo.
Specie ripensando a cosa abbiamo vissuto ed ancora più a cosa avrebbe potuto succedere, anche in termini di vite umane. In conclusione possiamo dire che le sentenze non si commentano, si rispettano. Ma ci teniamo a dire che ci auguriamo che il fatto di essere di fronte ad una condanna funga anche da deterrente per tutti”.
La richiesta dei danni. Oltre 4 i milioni spesi per l’incendio, ma sono altri 11 quelli stimati per far ’guarire’ completamente il territorio. Per i Comuni di Calci e Vico, che si erano costituiti parte civile con gli avvocati L’aura Antonelli e Silvia Fulceri, le provvisionali erano state stabilite in 100mila euro. “Andremo avanti per garantire i diritti della comunità – spiegano i primi cittadini – Un obiettivo potrebbe essere il recupero di un terreno da trasformare in un parco dedicato ai bambini, restituendo così una piccola parte di quanto è stato tolto”.