
Il direttore di Confcommercio Federico Pieragnoli
Pisa, 30 luglio 2025 - “Il presente fa già paura e il futuro ancora di più: la desertificazione commerciale è già in atto, sta inaridendo e depauperando i negozi 'sotto casa' e le attività di vicinato che rappresentano un presidio di socialità fondamentale nelle nostre città e nei nostri borghi” sono le parole piene di preoccupazione del direttore generale di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli. “Quello della macelleria che chiude a Pisa dopo 50 anni di attività è solo l'ultimo campanello di un allarme che le istituzioni di ogni livello non possono più ignorare. a partire dal Governo, al quale chiediamo un piano d'emergenza nazionale per mettere un argine alla chiusura dei negozi e sostenere concretamente queste realtà, con particolare attenzione ai negozi storici”. I numeri sono impietosi: “La desertificazione commerciale è una autentica emergenza del nostro paese, che in dieci anni ha visto chiudere 111 mila negozi di prossimità. Solo a Pisa negli ultimi 12 anni hanno chiuso 254 negozi al dettaglio, il 20% in meno rispetto al 2012, con una media di 22 attività perse ogni anno, dove spiccano i dati negativi di negozi di tessili, prodotti per la casa e ferramenta (- 41%), bar (- 22%) e attività di commercio ambulante (- 16%)”. “I negozi che hanno fatto la storia del nostro territorio sono rimasti soli a combattere contro le grandi piattaforme globali dell'online. Siamo alle prese con una disparità inaccettabile che vede le piccole e medie imprese pagare il 70% di tasse, mentre i colossi della tecnologia versano cifre irrisorie rispetto ai loro profitti faraonici. Un'imposizione fiscale praticamente inesistente se paragonate al carico fiscale che tartassa i piccoli negozi, a danno del futuro delle piccole e medie imprese che rivestono un ruolo fondamentale nel garantire servizi, vitalità, vivibilità, sicurezza e attrattività di città e borghi, quando invece i giganti globali drenano risorse che non vengano investite direttamentesul territorio”. “Per questo” spiega Pieragnoli “è assolutamente urgente affrontare il problema alla radice e trovare soluzioni che garantiscano una maggiore giustizia fiscale. Da parte del Governo serve un piano strutturale che possa assicurare interventi puntuali e ormai non più rinviabili, in modo da agevolare la sostenibilità economica delle attività, come deducibilità sui costi di affitto, abbattimento delle aliquote fiscali, oltre a un efficace coordinamento con enti e ammnistrazioni locali che preveda una drastica riduzione delle imposte come Imu, Tari, Cosap. Senza aiuti e sostegni concreti, le insegne delle nostre città sono destinate a spegnersi definitivamente, lasciandoci tutti inevitabilmente più soli e più poveri”.