MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

"Decoro, sicurezza e imposte. Aprire un tavolo col Comune"

Il futuro del Borgo: l’appello di Confesercenti

Il presidente di Confesercenti Pisa Fabrizio Di Sabatino e la coordinatrice dei commercianti di Borgo e del centro storico Antonia Nicoletti

Il presidente di Confesercenti Pisa Fabrizio Di Sabatino e la coordinatrice dei commercianti di Borgo e del centro storico Antonia Nicoletti

Decoro, sostegni, nuovi regolamenti, sicurezza e riduzione delle imposte locali. Sono queste le richieste all’amministrazione comunale arrivate da Confesercenti Pisa per rimettere in sesto lo stato del commercio nel centro storico. L’associazione di categoria, infatti, nei giorni scorsi ha indetto un’assemblea tra gli esercenti di Borgo, via Oberdan e strade limitrofe per "fare il punto sulle questioni irrisolte", stilando una serie di proposte che sperano di incontrare il favore di Palazzo Gambacorti per tamponare una situazione commerciale "in costante peggioramento".

"L’asse dei negozi di Tramontana e le strade limitrofe – spiegano il presidente di Confesercenti Pisa Fabrizio Di Sabatino e la coordinatrice dei commercianti di Borgo e del centro storico Antonia Nicoletti – ha ancora una fortissima prevalenza di attività tradizionali e soprattutto storiche e per questo vuole salvare questa sua caratteristica. Gli imprenditori stanno facendo di tutto per promuovere le attività come testimoniano i progetti presentati in Comune e le numerose iniziative messe in campo, ma ci sono aspetti fondamentali che devono essere affrontati con l’amministrazione".

Nel dettaglio delle proposte, i due dirigenti di Confesercenti chiedono un tavolo permanente per affrontare "incontri sul decoro all’assessore Pesciatini, interventi contro il fenomeno dell’accattonaggio spesso molesto denunciato in tutte le sedi ma che non si riesce a debellare". Inoltre, arriva la richiesta di sostegni concreti rivolti alle attività tradizionali, nel solco "della mozione approvata in consiglio in difesa delle botteghe storiche". "Vorremmo discutere con l’assessore Pesciatini - continuano Di Sabatino e Nicoletti - di interventi di riduzione delle imposte locali, come Imu, Tari, Cosap, ma anche incentivi per le nuove aperture. Senza una risposta chiara il rischio, secondo i due dirigenti di Confesercenti, è quello della desertificazione dei negozi storici, sostituiti con "catene e attività che male si inserirebbero nel tessuto commerciale presente". "La chiusura di Salza è sicuramente la punta dell’iceberg - aggiungono -, ma altro si sta muovendo. Addirittura si parla di una prossima apertura, in un fondo che ha ospitato negli anni un’attività punto di riferimento per tanti pisani, di un nuovo punto vendita della grande distribuzione; grande distribuzione che dopo aver desertificato i centri storici con i suoi ipermercati nelle periferie, torna proprio nei centri storici".

Mar.Fer.