CARLO VENTURINI
Cronaca

Oltre mille a Camp Darby. Bandiera della Palestina per dire "no" al riarmo

La manifestazione regionale pacifista della rete Stop rearm Europe. Irene Galletti (M5s): "Diciamo basta al sistema che investe miliardi nella guerra".

Da Pisa, Livorno, Firenze, Lunigiana, Lucca, Piombino, Pontedera e Valdera, in circa 1500 hanno steso una enorme bandiera della Palestina davanti all’ingresso dii Camp Darby in via Vecchia Livornese. Dal palco di Stop Rearm Europe, si sono alternate decine e decine di associazioni. "Camp Darby, crocevia internazionale di armi e mezzi che alimentano la guerra globale a pezzi. Simbolo di un sistema economico e sociale patriarcale, capitalista ed in crisi perenne": così dicono gli organizzatori. Presente Raffaella Bolini, portavoce della rete Stop Rearm Europe che ha promosso la manifestazione, dal palco ha sottolineato "l’urgenza di una mobilitazione che vada oltre i confini nazionali contro le politiche di riarmo dell’Unione Europea".

La segretaria della Cgil Toscana Anna Maria Romano ha detto che "la spesa militare sia sbagliata anche in termini di ricaduta occupazionale e di sviluppo a lungo termine del paese," ed ha chiuso il suo intervento commosso ricordando il compagno Alì Rashid. Trasversale è emersa la questione cruciale della militarizzazione del territorio visti gli investimenti che negli ultimi anni. "Abbiamo aderito con convinzione alla manifestazione come Movimento 5 Stelle e come cittadini toscani – ha sottolineato la capogruppo M5s in Consiglio regionale, Irene Galletti –, per dire basta a un sistema che investe miliardi nella guerra e abbandona i diritti fondamentali delle persone. È semplicemente folle destinare il 5% del Pil europeo, oltre 500 miliardi di euro all’anno, al riarmo e a infrastrutture a servizio della guerra, mentre si lasciano indietro sanità, scuola, transizione ecologica, piccole imprese. M5s è fedele alla causa della pace e vicini a chi, come Francesca Albanese e numerosi testimoni internazionali, denuncia il massacro del popolo palestinese, l’occupazione e le complicità economiche e militari dell’Occidente e troviamo scandaloso che il governo Meloni sia diventato un ingranaggio dell’economia della guerra".

Presente tutto l’associazionismo pacifista: Anpi, GreenPeace, Legambiente, Libera, Exploit, Emergency, Un Ponte per, Casa della Donna, Attac, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole delle università, associazioni per La Palestina, Legambiente e forze politiche come Rifondazione Comunista, M5s, Alleanza Verdi Sinistra, Partito dei Carc e le rispettive giovanili come Giovani Comunisti, Unione Giovani di Sinistra, Giovani Democratici e Fronte della Gioventù Comunista. Presenti anche tante esperienze di cittadinanza attiva come Una città in Comune, Firenze Città Aperta e Buongiorno Livorno.

Carlo Venturini