
Maxi indagine per revenge porn
Firenze, 3 settembre 2025 – Una maxi-inchiesta a Roma e un fascicolo a Firenze, dopo la denuncia per diffamazione della sindaca Sara Funaro. La pagina Facebook degli scatti rubati ‘Mia moglie’ e il sito ‘Phica.eu’ , dove sono finite, con relativi commenti, le foto di soubrette, politiche e ragazze comuni, potrebbero finire dentro un’unica grande indagine della procura della Capitale.

E prendono ora forma anche le prime ipotesi di reato: si ipotizza il revenge porn per quanto riguarda le foto condivise nel gruppo Facebook in cui gli utenti condividevano scatti privati senza l’autorizzazione delle dirette interessate; mentre per quanto riguarda il forum amministrato dal fiorentino Vittorio Vitiello (che si fa chiamare BossMiao su Telegram) ci potrebbe essere una valutazione caso per caso, alla luce anche delle denunce che verranno cristallizzate in un’informativa che la polizia postale non ha ancora consegnato al procuratore aggiungo Giuseppe Cascini.
Vitiello, intanto, è già comparso davanti alla polizia postale toscana, e avrebbe messo a disposizione degli inquirenti gli indirizzi Ip (le targhe di chi naviga in rete) di chi avrebbe caricato sulla piattaforma (oggi svuotata dei suoi contenuti che, scrive l’admin, sono a disposizione dell’autorità giudiziaria) per risalire agli autori dei commenti che avrebbe leso la sindaca Funaro.

L’admin, che non risulta indagato come non lo è stato neanche in passato (quando proprio alla procura del capoluogo toscano piovvero 176 denunce finite a loro insaputa nella cartella ’Ragazze di Firenze e dintorni’), potrebbe però essere chiamato nuovamente a chiarire le accuse di aver chiesto soldi per rimuovere i contenuti di donne che volevano essere cancellate dalle pagine di ’Phica.eu’.
Il 45enne, che risulta l’amministratore di una società di comunicazione e marketing dal modesto fatturato, respinge le accuse proprio dall’home page del sito dello scandalo. Nel messaggio, corredato da una serie di screenshot di conversazioni, ricostruisce la vicenda iniziata a dicembre del 2023 quando un utente ha chiesto la rimozione di un contenuto fino alle polemiche con minacce di denunce.
Nel testo il gestore rivendica la legalità del suo operato, distinguendo tra “lavoro” e “morale”. E, negli screenshot della conversazione con una modella di Onlyfans, dice di “collaborare” con la polizia postale da vent’anni. In questi giorni, nessuno lo ha più visto rientrare a casa, un appartamento nel quartiere dello Statuto.