Roma, 3 agosto 2025 – Si va verso una maxi inchiesta per la vicenda dei siti sessisti in cui venivano pubblicate foto di donne, senza il loro consenso, accompagnate da commenti volgari e da insulti.
I pm di Roma sono in attesa di una prima informativa della polizia Postale riguardo alla piattaforma Phica.eu, dove venivano pubblicati anche scatti di politiche, influencer e attrici, e non si esclude che i magistrati possano far confluire tutto all'interno dell'inchiesta già aperta sul gruppo Facebook 'Mia Moglie’ per revenge porn.
Il procedimento sarà coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. Non è escluso che successivamente anche altri procedimenti sui siti sessisti siano riunificati nel fascicolo di Roma.

Non solo. L’analisi della struttura e dei contenuti dei siti sessisti continua a riservare sorprese e lascia aperta la porta ad altri possibili reati. Come la presenza di foto di minori. "Minorenni vestiti e non soggetti dell'intero link sono accettati". Questo scriveva l'admin (amministratore) di Phica.net il 4 febbraio 2022 in una discussione visionata dall'agenzia di stampa Adnkronos e relativa ai link con minorenni nudi o in intimo, "vietati e da segnalare se trovati".
Non solo donne, quindi. Bambini, ragazzini. Purché vestiti. Alex Orlowsky, esperto di cyberintelligence sentito dall'Adnkronos, nell'analisi fatta dalla sua società ha evidenziato come l'attività della rete di soggetti, domini e società collegate al sito Phica.net risalga a venti anni fa, quando il dominio compare per la prima volta nella Wayback Machine. "Vittorio Vitiello era l'admin - precisa - ma era tutta la società che c'è dietro. Le persone che monetizzavano su questo sito sono esperti di pornografia amatoriale, dai dvd porno sono passati a sfruttare il fenomeno internet. Il reato sta laddove monetizzavano sui contenuti illegali che venivano caricati".
E si muove anche la procura di Firenze che ha aperto un'inchiesta in cui si ipotizza il reato di diffamazione ai danni della sindaca Sara Funaro in relazione al caso delle foto della prima cittadina finite, assieme a quelle di altre esponenti politiche, su un sito sessista. La stessa Funaro aveva presentato una denuncia. Da quanto appreso l'indagine fiorentina sarebbe parallela a quella condotta dalla procura di Roma.